Giro: “Diplomazia per la crescita massima priorità della Farnesina”

ROMA  – La nuova normativa che regola l’Agenzia Ice “riconosce il ruolo primario del Ministero degli Affari Esteri nella gestione condivisa di strategie e strumenti per l’internazionalizzazione e la promozione del sistema produttivo” attuando “un considerevole sforzo di razionalizzazione” e “riconducendo nell’ambito delle Rappresentanze diplomatiche e consolari tutte le attività nei Paesi di intervento”. Così il Sottosegretario agli Esteri Mario Giro ha risposto in Commissione Esteri al deputato 5 Stelle Daniele Del Grosso che in una interrogazione aveva sottolineato sia l’importanza della rete diplomatica a sostegno delle imprese italiane all’estero che la necessità di aumentare il budget dell’Ice.

Annotazioni condivise entrambe dalla Farnesina, ha detto in sostanza Giro, che ha voluto sottolineare come soprattutto “in questa fase la domanda estera costituisca un fattore decisivo per la ripresa e la crescita economica del nostro Paese. Una ripresa ed una crescita cui la Farnesina attribuisce massima priorità, come lo stesso Ministro Bonino ha molto chiaramente indicato nel corso della sua audizione programmatica, quando ha sottolineato come la prima priorità del Governo sia il rilancio del consolidamento economico del nostro Paese”.

Richiamato il tortuoso iter normativo che ha trasformato l’Ice in Agenzia, Giro ha ricordato che “il nuovo assetto ha previsto l’attribuzione al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero degli Affari Esteri dei poteri di indirizzo in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese, mentre le linee guida e di indirizzo strategico in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese, anche per quanto riguarda la programmazione delle risorse, sono state, come noto, attribuite allo strumento operativo della Cabina di Regia”.

Quest’ultima, “co-presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e dal Ministro dello Sviluppo Economico, vede anche la partecipazione dei principali attori governativi ed economici nazionali e regionali nel settore, quali il Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali, il Presidente della Regione Marche in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, i Presidenti di Confindustria, Unioncamere, ABI, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative Italiane”.

La Cabina di Regia, ha proseguito il sottosegretario, “rappresenta l’impegno concreto di Governo, istituzioni territoriali e mondo delle imprese per coordinare al meglio le politiche e le strategie di internazionalizzazione del Paese, mettendo a sistema iniziative per la promozione, strumenti di analisi e penetrazione sui mercati e concentrando l’uso delle risorse finanziarie verso obbiettivi specifici e condivisi. In tale contesto sono inoltre previsti degli strumenti di sostegno economico finalizzati all’internazionalizzazione, i quali sono gestiti dal Ministero dello Sviluppo Economico, cui compete anche la definizione delle iniziative di accompagnamento delle imprese nei mercati esteri e di promozione di accordi commerciali con Paesi terzi”.

Ad esempio, “sono disponibili per le nostre imprese i finanziamenti agevolati per l’apertura di sedi all’estero, per il lancio di nuovi prodotti o servizi e per l’acquisizione di nuovi mercati. Sono inoltre disponibili dei finanziamenti per la realizzazione di studi di fattibilità, per programmi di assistenza tecnica collegati ad investimenti italiani all’estero, nonché il fondo rotativo di Venture Capital e quello per le Start Up, che è stato recentemente avviato”.

Nel replicare al sottosegretario, Del Grosso ha ribadito che “il problema dell’assistenza delle imprese italiane all’estero, anche attraverso l’attività delle rappresentanze diplomatiche, è particolarmente sentito dai cittadini. Il problema andrebbe affrontato stanziando maggiori risorse finanziare, anche rivedendo il finanziamento di altre voci come le missioni internazionali. Ciò – ha concluso – permetterebbe all’Italia di avvicinarsi agli standard di altri Paesi europei che investono in via prioritaria sull’internazionalizzazione delle imprese”.