Il ciclone Williams travolge la Errani

ROMA – Il miracolo non c’é stato, la missione si è confermata impossibile: il muro Serena Williams, contro il quale si erano già infrante le speranze di Roberta Vinci, ha fermato anche l’altra ‘Cichi’. Niente da fare per Sara Errani, niente seconda finale consecutiva al Roland Garros. Niente possibilità di rivincita su Maria Sharapova, che l’aveva sconfitta nel 2012 e ora difenderà il titolo proprio contro la 31enne americana, regina del tennis mondiale.

Troppo forte Serena, “fisicamente e tennisticamente un mostro”, come l’aveva definita alla vigilia Sara, consapevole del divario ma determinata comunque a tentare l’impresa. “Io ci provo, speriamo che anche lei senta un po’ di pressione, di tensione”, aveva detto. Invece la numero 1 ha macinato il suo tennis potente e inesorabile senza accusare il minimo cedimento. Ed ha concesso alla 26enne romagnola solo un game: 6-0 6-1 il risultato finale, in appena 46 minuti di gioco. Tra la prima e la quinta del ranking non c’é stata praticamente partita. Contro Sara, Serena – che si era sempre affermata nei cinque incontri precedenti – ha conseguito nientemeno che la 30ª vittoria consecutiva, a conferma di un periodo di forma strepitosa anche sulla terra rossa, non la sua superficie preferita.

Dopo un primo set di 19 minuti, sullo 0-3 nel secondo la Errani ha conquistato l’unico game, salutato da lei con un grido e le braccia al cielo, come fosse una vittoria; e dal pubblico con un applauso di simpatia. Poi l’americana è ripartita come una schiacciasassi, volando alla sua seconda finale agli Open de France dopo quella del 2002, che vinse a spese della sorella maggiore Venus.

Finale che la opporrà, domani, alla campionessa in carica. Che ha faticato di più per aver ragione della bielorussa Victoria Azarenka, n. 3 mondiale, superata 6-1 2-6 6-4 in due ore a dieci minuti di gioco (più circa mezz’ora di interruzione per la pioggia, all’inizio del terzo set). Un po’ di nervosismo da parte di Vika – che negli ottavi aveva eliminato Francesca Schiavone – e qualche calo di tensione e concentrazione per la bella siberiana, che ha accumulato ben undici doppi falli.

Sul 5-2 nella terza frazione, la 26enne Masha ha sprecato quattro match point e si è fatta rimontare fino al 5-4. Ma al decimo game ha tirato fuori le unghie: ha chiuso l’incontro alla prima palla di servizio sul 40-0, mettendo a segno il 12º ace (ieri uno dei suoi punti forti assieme alla risposta di rovescio). Lasciando il campo, sorridente, ha scritto ‘Thank you’ sull’obiettivo della telecamera che la riprendeva. Come da rango e pronostico, dunque, finale tra la n. 1 e la n. 2. Peccato per Sara – che potrà comunque consolarsi nel doppio, dove è già in semifinale, assieme alla Vinci (sono campionesse in carica, le due ‘Cichi’, oltre che la coppia più forte del mondo) – ma l’impresa era davvero proibitiva.

Oggi si definirà la finale maschile: si comincia con Novak Djokovic contro Rafa Nadal, n. 1 contro n. 4, una semifinale che vale in tutti i sensi una finale (e che replica quella dell’anno scorso, che consegnò al maiorchino la settima vittoria – record – al Roland Garros).

Poi n. 5 contro n. 8, lo spagnolo David Ferrer contro il francese Jo-Wilfried Tsonga, che nei quarti ha eliminato, a sorpresa, lo svizzero Roger Federer, n. 3.
E domenica sarà nientemeno che Usain Bolt – lo sprinter giamaicano sei volte olimpionico – a consegnare il trofeo al vincitore degli Open de France 2013.