Roma, Marino: “Libereremo la cittá, via da palude”

ROMA  – E’ iniziato il countdown per Ignazio Marino, il chirurgo dem aspirante primo cittadino che domenica e lunedí sfiderá Gianni Alemanno al ballottaggio. Ieri ha chiuso la sua campagna elettorale a piazza Farnese. Sul palco con lui ha voluto la neopresidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, i sindaci di Milano e Cagliari Giuliano Pisapia e Massimo Zedda e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ”che mi ha sostenuto dalla prima ora”. Poi, esortando ha lanciato la sfida:

– Il 9 e 10 giugno dobbiamo liberare Roma e farla tornare a sperare, respirare e sorridere. Mettiamocela tutta per liberare Roma dalla palude e dai favoritismi.

In piazza il segretario del Pd Guglielmo Epifani:

– Ignazio é la persona giusta e credo che possa davvero vincere questa sfida. I romani hanno capito il rinnovamento che può portare.

Poi il chirurgo dem, in mise casual – pantaloni blu e camicia – ha ascoltato seduto nel retropalco, gli interventi dei suoi sostenitori: Serracchiani, ‘fresca’ di vittoria, non usa mezzi termini e va dritta al punto:

– Questa cittá non merita Alemanno.

E poi parla delle amministrative di Roma come di una ”partita non solo per la Capitale ma per il Paese”.

– Il primo turno ha già dato risultati importanti – aggiunge – ora Marino deve vincere per governare bene.

Endorsment anche da Pisapia che guarda già al futuro e sogna ”una sinergia tra Milano e Roma per dare una svolta nel Paese”. Zingaretti punta il dito invece sui cinque anni di giunta Alemanno.

– E’ peggiorato tutto. C’e’ stata solo spartizione e una vergognosa lottizzazione politica – e su questi ultimi frenetici giorni di campagna elettorale caratterizzati da ”veleni e fango. La destra ha paura del cambiamento – spiega il governatore – Ha fatto più manifesti di insulti contro Marino che pro Alemanno”. Ma per Marino ieri é stato anche il momento di fare un bilancio della sua campagna: . E’ stata un’esperienza straordinaria, a contatto con le persone – dice l’aspirante primo cittadino – Ad iniziare dalle periferie che io voglio che si sentano al centro della cittá e soprattutto al centro dell’attenzione della nuova amministrazione. Un grande piano di manutenzione ordinaria sará uno dei primi atti. Inizieremo dal decoro urbano e soprattutto dalle periferie con illuminazione, marciapiedi, copertura delle buche. Chiederemo a chi si assume l’incarico di un appalto che garantisca che quel manto stradale rimanga in buone condizioni per almeno cinque anni.

E ancora, tra i progetti del chirurgo dem un bonus lavoro di 500 euro per i giovani impegnati in tirocini o stage, un buono casa di 700 euro e la costituzione di un fondo blindato per la fragilitá sociale – per ”aiutare chi per qualche motivo è rimasto indietro: le persone che hanno perso la casa, che hanno perso il lavoro o quanti hanno una persona diversamente abile in famiglia e vogliono avere le risorse per accudirla a casa”. Infine il suo ultimo appello prima del silenzio elettorale:

– Dobbiamo convincere gli indecisi che possiamo davvero cambiare tutto. Dopo cinque anni di disastri lo dobbiamo fare per i romani. Noi rivogliamo indietro la nostra Roma. Lunedì vinciamo.

E poi grida alla piazza il suo slogan ‘Daje!’. Il suo urlo di liberazione. Per un nuovo Campidoglio

 

 

Roma, Alemanno:  “Sento diverso, possiamo vincere”

 

ROMA – Ha promesso nuovi tagli all’Imu, il collegamento diretto stadio Olimpico-aeroporto, l’istituzione del vigile di quartiere, firmando un ‘Patto con i romani’ in 25 punti. Ripetendo che l’avversario non é adatto a governare Roma. Ultima giornata di campagna elettorale a tamburo battente per Gianni Alemanno, sindaco uscente che nel ballottaggio di domenica e lunedí cercherá di recuperare 12 punti a Ignazio Marino. Con una certezza:

– Lui non conosce la cittá, se stavolta la gente va a votare vinco io. Sento un vento diverso, in 100 mila hanno chiesto la tessera elettorale.

Alemanno chiude l’interminabile tour a Ostia, sul litorale, dove vorrebbe creare il secondo polo turistico. Dopo piazza Risorgimento, in centro, luogo storico della destra romana. Sul palco Francesco Storace, Giorgia Meloni e Maurizio Gasparri.

– Silvio Berlusconi c’é stato a fianco nel modo migliore, con il mezzo che preferisce, la tv. Ha fatto spot e videomessaggi – dice il sindaco. Che si sposta in moto per alcuni quartieri simbolo, indossando una giacca militare. Una giornata iniziata con il mancato dibattito al Tg regione Rai: il rivale di centrosinistra non si é presentato. Il sindaco voleva il bis del match de,ll’altra sera in piazza del Campidoglio su Sky Tg24.

– Per l’ennesima volta mi ha snobbato – ha detto Alemanno -. E’ un atto di scorrettezza.

Voleva chiedere ancora a Marino della sua Onlus ‘Imagine’, che ‘avrebbe assunto in nero alcuni dipendenti e compiuto altre irregolaritá’. Accuse respinte dal chirurgo, che ha riferito di una denuncia e di indagini in corso. Ieri dal Comitato di Alemanno 10 domande a Marino sulla vicenda. Su cui é intervenuto con un tweet il leader della Destra Storace:

– Sono stato testimone diretto della sollecitudine della procura romana e non mi meraviglia l’apertura di un fascicolo sulla Onlus di Marino. Ma in ambienti giudiziari si smentisce. Alemanno e Marino si sono incrociati proprio in Campidoglio, alla presentazione della guida dei ristoranti di Roma e Lazio de la Repubblica. Il chirurgo é arrivato tardi e si é messo nelle ultime file mentre l’avversario parlava.

– Ecco é arrivato Marino. E si siede dall’altra parte – ha commentato il sindaco. Poi Marino si é accomodato tra i relatori. Stretta di mano tra i due, flash dei fotografi. Per il gran finale Alemanno ha firmato a Villa Miani il ‘Patto con i romani’, 25 punti programmatici da realizzare dopo la rielezione. Il documento, siglato davanti all’architetto Paolo Portoghesi e all’ex presidente di Italia Nostra Roma Carlo Ripa di Meana, prevede tre organismi indipendenti ”per garantire trasparenza e merito”. E ancora l’abbattimento della pressione fiscale per cittadini e imprese, l’abolizione di Equitalia e il concordato fiscale per le multe e i tributi locali del passato. Nella tribuna elettorale in solitaria alla Rai Alemanno ha promesso:

– Se il Governo dovesse togliere definitivamente l’Imu sulla prima casa, recupereremo le risorse utilizzate per togliere l’Imu sul 36% delle prime case (a Roma) e le useremo per ridurre l’Irpef di un punto e l’Imu di almeno due punti per le botteghe artigiane e il piccolo e medio commercio.

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