Saccomanni: “Questa crisi peggio di quella del ‘29”

ROMA  – I tecnici sono già al lavoro da alcune settimane. Il presidente del Consiglio Enrico Letta segue con attenzione l’andamento di tutti gli indicatori economici e ieri ha suonato ufficialmente la campanella di avvio lavori del decreto estivo, con un vertice a Palazzo Chigi al quale hanno partecipato il responsabile dell’Economia, Maurizio Saccomanni e il tutore dei conti pubblici, il neo ragioniere Daniele Franco.

Insomma il conto alla rovescia è iniziato. Entro giugno vedrà luce la manovra con alcune misure di sviluppo, come il bonus per l’assunzione di giovani e un ritorno delle liberalizzazioni, ma anche interventi sull’Iva, per ora ancora tutti sul tappeto. Non è escluso, anche se appare difficile prevederlo ora, che si possano anticipare anche i tempi per la riforma dell’Imu, per la quale si ipotizzano sgravi per le fasce più deboli.

– Se riusciamo a farla prima andiamo in vacanza anche noi – ha detto il ministro dell’Economia con una battuta, visto che la scadenza per il riordino della tassazione per la casa è fissato per il 31 agosto. Di certo il Tesoro è a caccia di coperture per gli interventi. Gli ultimi dati di fabbisogno che registrano un peggioramento di 20,7 miliardi dall’inizio dell’anno, seppure inseriti nel contesto di crisi internazionale, preoccupano un poco.

– Del resto, la crisi attuale – ha spiegato il ministro dell’Economia intervenendo dopo a Firenze – è più difficile da gestire e più complessa di quella del ’29 per le caratteristiche strutturali che hanno cambiato alcuni Paesi.

La manovra sarà praticamente a saldo zero. Servirà ad allocare meglio risorse con l’obiettivo di stimolare la crescita e l’occupazione del Paese. Per dirla con il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ”le risorse disponibili a metà anno non sono molte. Questo governo ha deciso, contrariamente a quelli precedenti, di non fare manovre a metà anno ed è per questo che stiamo valutando i fondi disponibili, sia quelli europei sia altri fondi”.

Il lavoro rimane la priorità. Gli interventi a basso costo arriveranno entre fine mese e saranno operativi a settembre. Gli interventi più costosi – come quelli sul cuneo – arriveranno più tardi, forse con la legge di Stabilità il cui varo è previsto per metà ottobre.

– E’ una priorità – ammette il titolare del Tesoro – ma nel medio termine.

A segnare il tempo è però l’aumento dell’iva che scatterà dal primo luglio: l’aliquota del 21 sale al 22%.

– La legge sull’aumento dell’Iva ce la siamo trovata – dice senza giri di parole Saccomanni – noi siamo responsabili di quello che facciamo. Sull’aumento stiamo lavorando.

Ma certo gli ostacoli per una sterilizzazione, che vale quest’anno 2 miliardi, non è facile. Toglierebbe risorse ad altri interventi. Le vere novità potrebbero però arrivare per l’Imu. Saccomanni non esclude che ”si possa trovare una rimodulazione dell’imposta delle fasce più basse del Paese. Le risorse vanno trovate altrove”. Sembra così ipotizzare l’idea che la tassazione dell’imposta sul patrimonio immobiliare possa trovare degli alleggerimenti guardando anche al reddito delle famiglie. Ma il percorso è ancora lungo. Prima, invece, potrebbe arrivare la delega fiscale, che nella precedente legislatura era cosa fatta e che contiene anche il progetto di riforma del catasto, una riforma senza la quale qualsiasi intervento sulla casa mancherebbe del criterio dell’equità.

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