La locomotiva tedesca rallenta

BRUXELLES. – Mentre l’Europa dibatte sulla ricetta per superare la crisi e non riesce a conciliare i sostenitori dell’austerità con quelli della crescita,la Germaniatocca sempre più da vicino gli effetti della recessione che deprime l’eurozona: la locomotiva tedesca si sta fermando ela Bundesbankè costretta a tagliare le stime di crescita che ormai per il 2013 vedono un pil appena sopra lo zero (+0,3%). E mentre la cancelliera tedesca Merkel prosegue nella scelta del rigore, il presidente francese Hollande si spinge fino in Giappone per trovare un modello di crescita da portare in Europa: ed elogiando l”Abenomics’, cioè il mix di stimolo fiscale e monetario lanciato dal premier Shinzo Abe, sogna per l’Ue un euro debole e una cascata di denaro per far ripartire l’economia.

La banca centrale tedesca rivede al ribasso anche le stime del prossimo anno: +1,5% nel 2014 rispetto al +1,9% della vecchia previsione. Più basse anche di quelle della Commissione Ue. E la colpa è, prevalentemente, della congiuntura: ”molto dipenderà dalla stabilizzazione dell’area euro”, scrivela Bundesbank, secondo cui ”in Europa l’economia ha raggiunto il livello più basso” di caduta ma tuttavia ”problemi strutturali” bloccano ”un rapido miglioramento”. Insomma, secondo Berlino la ripresa non arriva perchè gli sforzi di consolidamento dei Paesi deboli della zona euro non sono sufficienti a rimettere in moto l’economia. Ela Germaniaha convinto anche Bruxelles, tanto che ora l’accento è tutto sulle riforme strutturali chela Commissioneha assegnato ai vari Paesi Italia compresa. L’idea di Berlino e Bruxelles è che molti, Italia compresa, erano deboli fin da prima della crisi e non solo sui conti pubblici: le economia registravano crescite asfittiche, e la scarsa competitività, legata alla mancanza di innovazione delle imprese, era un fatto lamentato da tempo. Ma del rigore, prima sui conti e ora sulle riforme, in tanti, Hollande in testa, non ne vogliono più sapere: e allora ben venga qualunque ricetta alternativa, che metta la crescita davanti a tutto, soprattutto davanti alla disciplina dei conti. Come fa l’Abenomics, che per ora è riuscita a far scendere la disoccupazione e rilanciare i consumi. E’ ”una buona notizia per l’Europa, perché anche in Europa bisogna dare la priorità alla crescita, e la politica monetaria deve essere al servizio dell’economia reale”, ha detto Hollande a Tokyo. Ma l’aggressivo stimolo fiscale lanciato da Shinzo Abe e il piano di aumento della base monetaria della Banca di Giappone (1400 miliardi di dollari in due anni), nell’Europa della Bce e della Merkel, sembrano molto lontani.

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