Eccesso di consumo e carenza di prodotti: un mix esplosivo

CARACAS – Un eccesso nel consumo e un sabotaggio nel processo produttivo. Ecco, questo è il mix esplosivo con cui il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, ha spiegato quel 6,1 per cento d’inflazione che colpisce soprattuttoi ceti meno abbienti.

– Oggi i venezolani hanno un maggior potere d’acquisto; comprano un 30 per cento in più di generi alimentari e prodotti di prima necessità – ha affermato il capo dello Stato per poi denunciare che nel paese “c’è chi si dedica al sabotaggio sia nell’ambito della produzione che in quella della distribuzione”.

Ha quindi assicurato che il problema dell’inflazione verrà risolto con una maggiore produzione.

Dal canto suo, il presidente “incaricato” di Fedecámaras, Jorge Roig, ha spiegato che il governo oggi si trova ad un bivio: più inflazione o carenza di prodotti.

Roig ha precisato che se il governo elimina, anche gradualmente, il controllo sui prezzi “probabilmente non vi sarà più tanta carenza di prodotti negli scaffali dei supermarket ma, in cambio, si avrà un incremento dell’inflazione”. Viceversa, se si mantengono i controlli dei prezzi: la pressione inflazionaria sarà minore ma continueranno a mancare generi alimentari e prodotti essenziali alla quotidianità.

Il rappresentante degli imprenditori non ha avuto difficoltà nell’affermare che “è evidente che il modello economico attuale non funziona” poichè, nonostante l’80 per cento dei prodotti sia soggetto al controllo dei prezzi, l’inflazione ha raggiunto livelli allarmanti a maggio.

Per quel che riguarda il provvedimento polemico deciso dal governatore dello Stato Zulia, ha affermato che  “non servirà a risolvere i problemi del mercato”.

Dal canto suo, Carlos Larrazabal, presidente di Conindustria, ha detto che l’unico strumento efficace contro l’inflazione è la produzione e la concorrenza. A suo giudizio, la politica economica del governo non aiuta a stimolare l’apparato produttivo.

Larrazabal ha informato che nei “tavoli di lavoro”, punto d’incontro tra produttori e governo, si è detto già tutto.

– Ora – ha spiegato – bisogna passare dalla diagnosi all’azione; lasciare alle spalle la zavorra ideologica e studiare cosa stanno facendo i nostri soci commerciali.

Il presidente di Conindustria ha ammesso che vi è stata, nelle ultime settimane, una maggior dinamicità nella consegna della valuta ai produttori ma ha anche detto che vi è ancora tanta lentezza.