Il ministro Rodríguez Torres: “’I paramilitares’ volevano creare il caos nel Paese”

CARACAS – Si torna a parlare nuovamente di loro, dei “paramilitares”. Il ministro degli Interni, Miguel Rodríguez Torres, durante una conferenza stampa trasmessa da “Venezolana de Televisiòn”, il canale dello Stato, ha affermato che nei piani dei paramilitari catturati domenica scorsa vicino la frontiera con Colombia, c’era quello di creare il caos nel paese con attentati terroristici.

– Questi “paramilitares” – ha precisato il ministro – sono parte di bande note in Colombia e assai pericolose. Alcuni dei paramilitari catturati, ad esempio, appartengono alla banda di “El Chepe Barrera”, un delinquente tra i più pericolosi e ricercati in Colombia.

Il ministro ha quindi commentato ai giornalisti presenti che, d’accordo al tipo di armi ed esplosivi in possesso dei paramilitari catturati è facile dedurre “quali operazioni avevano intenzione di portare a termine”.

– Questi “signori” – ha commentato il ministro – sanno come agire; sanno come organizzare attentati, sabotaggi…

Quindi il ministro ha detto  che è stato trovato in possesso dei delinquenti da semplici pistole a apparecchiature moderne per l’impiego di aerei.

Dal canto suo, Angelino Garzòn, vicepresidente della Colombia, ha rispedito al mittente le accuse mosse contro il governo – leggasi, la denuncia di acquisto da parte di frange radicali dell’opposizione di aerei militari che dovrebbero operare da aeroporti nordamericani in Colombia –  dall’ex vicepresidente Josè Vicente Rangel: membri dell’opposizione starebbero in procinto di acquistare ben 18 aerei militari.

Il vicepresidente colombiano ha proposto che sia l’Onu l’organismo incaricato di indagare e fare luce sulle gravissime denuncie dell’ex vicepresidente venezolano.

 

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