Decreto del Fare, stop Iva-Imu. Saccomanni: “Manterremo gli impegni”

ROMA  – Lavoro, semplificazioni, energia, Iva, Imu, delega fiscale compresa la riforma del catasto: sono questi i dossier a cui sta lavorando il governo, illustrati ai capigruppo della maggioranza dal premier Enrico Letta, dal vice Angelino Alfano e dal ministro Dario Franceschini.

Si tratterà di un pacchetto di provvedimenti, con uno o due decreti da varare entro giugno. In questo quadro, come ha ribadito Letta, sono essenziali le politiche con l’Europa, perchè da esse dipendono le risorse che derivano dai risparmi sui tassi, il ”tesoretto” per coprire alcune spese del 2013. Il governo riprenderà innanzi tutto alcuni dossier lasciati dai ministri del governo Monti. Filippo Patroni Griffi, oggi sottosegretario alla presidenza, porta ”in dote” un testo di circa 100 articoli sulle semplificazioni, apprezzate in Europa e dal mondo dell’impresa.

Dal ministro Corrado Passera giunge il dossier energia, con l’ipotesi di alleggerire le bollette elettriche di famiglie e imprese dai cosiddetti oneri impropri (Cip 6, bonifiche dei siti nucleari, agevolazioni per le rinnovabili): alcuni sarebbero abrogati gradualmente (Cip 6) altri posti sulla fiscalità generale. Per le imprese un aiuto alla competitività e per le famiglie una boccata di ossigeno. A queste misure si accompagnerà un decreto ”del fare”, con la defiscalizzazione e la decontribuzione per le assunzioni dei giovani: il provvedimento ”choc” che chiedeva Berlusconi

Al Consiglio europeo del 27-28 giugno, dedicato all’occupazione giovanile, il Governo si presenterà con questo pacchetto approvato dal Consiglio dei ministri (forse già la settimana precedente). Ma Letta sa bene che non sarà solo dal decreto lavoro che riprenderà l’occupazione, perchè le aziende non assumono se non vendono i loro prodotti. Molto dipende quindi da una ripresa dalla domanda aggregata europea (e italiana) che ha il suo motore in quella interna tedesca, oggi fiacca. Di qui il pressing su governo di Berlino di dare ossigeno ai consumi tedeschi, cosa che verrà detta anche venerdì prossimo al ministro Wolfgang Schauble, a Roma per il quadrangolare sul lavoro Italia-Spagna-Germania-Francia.

Comunque Roma si presenterà con gli ”Hausaufgabe”, i compiti, fatti. Dalla credibilità europea deriva la discesa dei tassi sul debito, che porta risorse per il 2013.

E l’Iva che dovrebbe aumentare il primo luglio?

Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, assicura che il governo manterrà gli impegni presi, sia sull’aliquota che sull’Imu. Tutti i partiti della maggioranza ne chiedono del resto lo stop, che costa 2 miliardi. Dai risparmi sui tassi potrebbero arrivare le risorse per coprire il rinvio al 31 dicembre, con la soluzione e le coperture definitive da inserire nella legge di stabilità. Un decreto Iva sarebbe dunque varato entro il 30 giugno o inserito nel pacchetto lavoro-semplificazioni. La patata bollente rimane l’Imu, con il Pdl che anche oggi ha battuto i pugni sul tavolo (con Renato Brunetta) per la sua abrogazione per tutti, mentre Saccomanni e lo stesso Letta preferirebbero una rimodulazione che esentasse le fasce deboli. Di certo a luglio il governo ripresenterà in Parlamento la delega fiscale che contiene la riforma del catasto, affossata a dicembre in Senato all’ultimo voto da Pdl-Idv-Lega. Letta e Saccomanni vorrebbero legare a questa riforma la soluzione definitiva dell’Imi. Ma la partita è squisitamente politica.

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