Berlusconi spiazza tutti e accelera sulla nuova FI

ROMA  – Il nuovo partito si farà ed anche in tempi certi. Silvio Berlusconi, davanti allo stato maggiore del partito riunito fino a notte fonda a palazzo Grazioli, ha spiazzato tutti premendo il pedale dell’acceleratore e confermando l’idea di dar vita ad un nuovo soggetto politico, più snello, senza apparati intermedi, che ricorda in tutto e per tutto Forza Italia.

E pare che proprio Fi, nome che l’ex premier ha sempre avuto in cima ai suoi pensieri, sia quello scelto per dar vita alla cosiddetta ‘fase due’. L’ex capo del governo, spiega chi era presente alla riunione, come spesso accade ha preferito prima far parlare i suoi ospiti (oltre 20 persone) lasciando che ognuno esprimesse le proprie idee e perplessità prima di fare una sintesi. Il Cavaliere ha quindi confermato di voler dar seguito al progetto a cui hanno lavorato in questo ultimo periodo Denis Verdini, Daniela Santanchè e Daniele Capezzone.

L’idea è quella di ‘mettere in soffitta’ il Pdl così come è strutturato per dar vita ad un partito in cui ci sia un rapporto diretto tra il leader ed i militanti. Berlusconi, spiega chi era presente, ha rassicurato tutti provando a sedare le perplessità e le resistenze chiarendo che il nuovo corso coinvolgerà l’interno gruppo dirigente. Daniela Santanchè smentisce che si sia parlato di azzeramento dei vertici.

Ma in ambienti del partito si ragiona anche sulla possibilità di un azzeramento dei coordinatori regionali per sostituirli con imprenditori capaci di investire nella nuova struttura politica. Il Cavaliere avrebbe in testa di fare scouting regione per regione affidandosi ad una squadra di imprenditori capaci di reperire i i fondi. L’idea sarebbe quella di coinvolgere nomi come Barilla, Benetton, Averna e poi Alfio Marchini, uno degli sfidanti nella corsa per il comune di Roma. Il diretto interessato smentisce di aver avuto contatti con Berlusconi ma, sarebbe un errore pensare che tra questi il Cavaliere vada cercando il suo successore perchè, mettono in chiaro i suoi uomini, fino a quando c’è lui, non c’e’ spazio per altri leader.

Il progetto è dunque avviato e non si esclude che con il ‘battesimo’ della nuova sede del partito a piazza San Lorenzo in Lucina (l’ex premier andrà a visitarla a breve) Berlusconi non possa entrare più nel dettaglio. Il dato che emerge – è la sintesi che fanno in molti – è che il cambio di partito porterà all’azzeramento di tutto il gruppo dirigente.

Nessuno ancora lo dice apertamente ma è chiaro che se il cav pensa al modello Forza Italia il primo a venir meno sarà il ruolo del segretario e cioè il ruolo ricoperto attualmente da Angelino Alfano. Che Berlusconi abbia deciso di accelerare è un dato di fatto anche se nelle file del partito ci sono perplessità e malumore: emersi anche nel corso della riunione a via del Plebiscito dove non sarebbe mancata una accesa discussione tra Fabrizio Cicchitto (scettico sul nuovo corso) e Daniela Santanchè, con il Cavaliere nel ruolo di mediatore. L’idea di mettere in cantiere il ritorno a Forza Italia non dovrebbe avere comunque ricadute sulla tenuta del governo. Lo stesso Berlusconi ha ribadito che Letta deve andare avanti con il suo esecutivo e che è impensabile ipotizzare un ritorno alle urne prima delle elezioni europee del 2014.