AFGHANISTAN. Oggi incontro storico tra talebani e americani

KABUL. – Stati Uniti e talebani si confronteranno oggi in Qatar per la prima volta ufficialmente dall’inizio 12 anni fa della crisi in Afghanistan, in una iniziativa che si presenta come una svolta nelle prospettive di pace, ma che potrebbe anche scompaginare gli equilibri fin qui faticosamente mantenuti nella regione. Un preoccupante avvertimento arriva già dalla mossa del presidente Hamid Karzai che, furioso, annuncia la sospensione dei negoziati bilaterali con gli Usa e dice no alle trattative ‘qatariote’ se non sarà Kabul a guidarle. Una delegazione governativa americana, di cui secondo il Dipartimento di Stato fa parte anche l’inviato speciale in Afghanistan e Pakistan, James Dobbins, è giunta a Doha, pronta a sedersi ad un tavolo con i responsabili dell’ufficio politico che gli insorti hanno appena inaugurato nell’Emirato. Sicuramente si tratta di uno scenario minuziosamente preparato da tempo, ma la reazione contrariata e forte del presidente afghano Hamid Karzai lasciaAFGHANISTAN. Oggi incontro storico tra talebani e americani intuire che non tutto è andato per il verso giusto. E che forse Washington si sta assumendo il rischio calcolato di forzare la mano del governo di Kabul spesso paralizzato dalla influente lobby antitalebana e anti-pashtun della ex-Alleanza del Nord. Due principalmente le cose che non sono piaciute al capo dello Stato afghano. Da una parte il fatto che Washington si stia imbarcando in incontri diretti con gli insorti, contraddicendo il principio di un processo di pace che a detta di tutti dovrebbe essere ”a guida afghana”. Dall’altra che gli Usa hanno candidamente accettato di incontrare quasi senza precondizioni i rappresentanti di un ufficio dell’Emirato islamico dell’Afghanistan, una entità che non esiste e che era invece il nome del Paese quando i talebani furono al potere fino al2001. Ingiornata Karzai ha tenuto una riunione con personalità politiche di varia estrazione, al termine della quale è stato pubblicato un comunicato in cui si conferma che ”se non si tratterà di un processo a guida afghana, l’Alto Consiglio perla Pacenon parteciperà ad alcun colloquio a Doha”. E poi ha anche preso il telefono per riassumere i motivi della sua insoddisfazione al Segretario di Stato John Kerry, a cui ha anche comunicato la decisione del Consiglio per la sicurezza nazionale di sospendere il 4/o round di negoziati afghano-americani miranti ad un Accordo strategico da rendere effettivo dopo il ritiro dei militari Nato alla fine del 2014. Da Berlino, dove ha incontrato i giornalisti insieme ad Angela Merkel, il presidente Barack Obama si è detto certo che questa iniziativa deve andare avanti. ”Sapevamo che ci sarebbero state tensioni – ha risposto alla domanda di un giornalista – e quindi gli sviluppi non sono una sorpresa. Siamo nel mezzo di una guerra”. Molti analisti sono dell’avviso che questi contatti in Qatar ”sono importanti perchè aprono ufficialmente un canale di comunicazione”, ma che ”non porteranno frutti immediati perché non c’è una tregua fra le parti”. Ed uno dei responsabili dell’ufficio politico dei talebani, Mohammad Sohail Shaheen, ha detto ad Al Jazeera che le azioni contro le forze militari straniere continueranno. ”Non c’è – ha spiegato – un cessate il fuoco al momento: loro ci attaccano e noi a nostra volta li attacchiamo. Stiamo utilizzando allo stesso tempo le opzioni politiche e militari”.

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