Italia, cade il Pil pro-capite: 10 % più basso Eurozona

BRUXELLES  – Un divario che si allarga poco a poco, quello tra l’economia italiana e quella europea, ma che cresce sempre di più ogni anno e si traduce nel lento deteriorarsi degli standard di vita. E’ il senso della fotografia scattata dai dati di Eurostat, da cui emerge che nel 2012 lo scarto tra il prodotto interno lordo procapite dell’Italia e quello dell’eurozona ha raggiunto un fossato di ben 10 punti percentuali. E il Pil procapite italiano l’anno scorso è sceso anche sotto la soglia della media europea nel suo complesso. Fatta pari a 100 la media Ue espressa in termini di potere d’acquisto, l’Italia ha infatti registrato appena 98. Ciò significa che gli italiani sono diventati del 2% più poveri rispetto alla media dei cittadini europei, e di circa il 10% più poveri rispetto alla media dei cittadini dei soli paesi dell’eurozona, pari a 108 punti.

La crisi ha colpito duro, e dal 2008 quando è scoppiata ad oggi ha fatto perdere agli italiani il 6% della loro ricchezza: nel 2008 il Pil procapite era di 104 punti, nel 2012 di appena 98. Ma non è solo la crisi ad aver affossato il potere d’acquisto degli italiani: nel 2001 era di ben 118 punti, e nel 2006 era già calato a 104. Poi con il progredire della recessione, anche il peggiorare dei numeri: 101 nel 2010, 100 (esattamente sulla media Ue) nel 2011, sino al 98 dell’anno scorso.

Se già nel 2002 l’Italia era sotto la media dell’eurozona, quest’ultima, malgrado la crisi, è rimasta tendenzialmente stabile, con un calo di un solo punto nel suo livello in 8 anni, avvenuto nel 2010 e da allora rimasto invariato. Guardando anche ai dati espressi in termini di consumi individuali reali, la situazione resta sostanzialmente la stessa: a fronte di una media Ue-27 di 100 e di una media Ue-17, l’Italia e’ a 97.

La doppia recessione non sembra invece aver toccato il Lussemburgo, che si conferma il paese più ricco d’Europa con un pil procapite oltre due e volte e mezzo superiore alla media Ue e dell’eurozona, con 271% (ma un potere d’acquisto reale del 141%). Austria, Irlanda, Olanda e Svezia seguono con un pil procapite del 30% superiore alla media europea, mentre la Germania supera la media Ue di 21 punti e di 14 punti quella dell’eurozona.

La Francia invece ‘galleggia’ con 108 punti, in linea con la media dell’area euro. Grecia e Portogallo sono invece sotto di 25 punti rispetto alla media dei 27 e di ben 33 rispetto a quella dei 17, mentre la Spagna condivide una sorte simile all’Italia, con 97. Il paese più povero dei 27 resta invece la Bulgaria, dove il pil procapite è meno della metà della media Ue (47).

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