Sacchi: “Dobbiamo essere grati a questa squadra”

ROMA – L’avventura europea è finita tra orgoglio e lacrime, l’Under 21 però guarda avanti. Ma è anche l’ora delle recriminazioni. E’ una medaglia che luccica più dell’argento perché – spiega Arrigo Sacchi, coordinatore tecnico delle nazionali giovanili della Federcalcio – “questa squadra ha dato davvero il massimo”.

All’indomani della finale dell’Europeo di categoria persa contro la fortissima Spagna per i ragazzi di Devis Mangia il rientro in Italia non è un mesto ritorno: “Non torniamo con l’amaro in bocca – le parole dell’ex ct azzurro – Pensiamo che i margini d’errore di questa Under fossero molti e di margini di miglioramento non ce ne fossero. Quindi dobbiamo essere grati a questi ragazzi che hanno dato davvero tutto”.

La sconfitta contro la Spagna non deve cancellare insomma quanto di buono fatto durante il torneo in Israele ma a questi livelli, e soprattutto quando ci si trova davanti corazzate come la ‘giovane’ Spagna l’esperienza conta eccome: basti ricordare che gli azzurrini, tutti insieme, in Serie A hanno totalizzato quest’anno la metà dei minuti giocati dai pari età iberici nella Liga: “C’era un’altra squadra che, come noi, aveva metà dei giocatori provenienti dalla serie B ed era l’Inghilterra che ha fatto zero punti – ha ricordato Sacchi – La nostra Under ha eliminato l’Olanda che era la nazionale che due mesi fa ha giocato contro la nostra nazionale maggiore”.

Il problema semmai è a monte, aggiunge l’ex allenatore del Milan, e “non é questione di mentalità ma di ignoranza. Poca fiducia dei club nei giovani? Quando la centralità è il gioco i calciatori diventano interpreti stupendi. Se la centralità è il giocatore, il giovane non può avere la conoscenza e l’esperienza di uno più esperto – spiega Sacchi – Il nostro è un ambiente isterico e frastornante mentre con i giovani devi pianificare a lungo termine”.

Insomma, l’Italia rischia di restare indietro: “Non è mentalità, è ignoranza. Sarebbe come se al cinema prendi grandi attori per recitare a soggetto senza una trama. Come se nelle commedie non ci fosse un copione o nella musica uno spartito. La musica è creata dal grande musicista o ognuno suona quello che vuole. Fin quando non avremo capito questo come la Spagna o il resto del mondo…”.

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