Los Roques, non escluso il recupero delle vittime dell’aereo ritrovato

CARACAS  – E’ stato ritrovato l’aereo scomparso il 4 gennaio 2008 mentre era in volo da Caracas per l’arcipelago di Los Roques, con a bordo 14 passeggeri, tra i quali otto italiani. Il bimotore si trova in fondo al mare ad una grande profondità (970 metri, stando a quanto affermato dalle autorità marittime), ma Caracas non esclude il recupero dei resti delle vittime.

Ieri, la Procuratrice generale, Luisa Ortega Díaz, ha incontrato i familiari di alcune delle vittime venezuelane. Alla riunione era presenti anche i rappresentanti dell’ambasciata italiana e di quella svizzera. Nella riunione, la Procuratrice Generale, Luisa Ortega Diaz,  pur senza negare le tante difficoltà che si dovranno affrontare, ha auspicato la possibilità di ”ritrovare le vittime”

– E’ possibile – ha spiegato la Procuratrice -,  grazie alle caratteristiche della zona dove si trova il velivolo.

L’aereo è stato localizzato a 970 metri di profondità e a 9 km a sud dell’ arcipelago.  Quindi, la Procuratrice, che non ha escluso tale possibilità, ha tenuto a sottolineare, che essa rientra comunque in una tappa successiva, ancora da decidere, visto la complessità delle operazioni. L’aeromobile, ha spiegato Ortega Díaz, “dovrebbe essere riportato in superfice da quasi mille metri di profondità e le operazioni richiedono un elevato impegno di uomini e mezzi per evitare che si deteriori”.

Dopo 5 anni, nessuno – eccezione fatta per i parenti delle vittime – sperava che il velivolo potesse essere rinvenuto. Meno ancora, era plausibile ritrovarlo in ottime condizioni. La nave oceanografica americana Sea Scout, infatti, più che alla ricerca dell’aereo di Transaven era fortemento impegnato in quella del velivolo dove viaggiava Vittorio Missoni, inabissatosi anch’esso in quelle acque il 4 gennaio scorso e del quale ancora non si è trovato nulla. La nave oceanografica americana Sea Scout, dopo una prima missione a marzo, da giorni stava scandagliando l’area a seguito di un accordo bilaterale firmato tempo fa tra il Venezuela e l’Italia.

Nella riunione di ieri, nella quale ci sono stati momenti di vera commozione, la Procuratrice ha mostrato fotografie molto dettagliate dell’aereo, nelle quali, ad esempio, si distingue perfettamente la fusoliera del bimotore appoggiata su un fondale sabbioso. Le immagini sono state scattate dall’esterno dell’aereo. E’ quindi impossibile vedere se, al suo interno, vi siano ancpora i resti dei passeggeri, anche se si presume che essi non siano stati portati via dalle correnti.  La carlinga presenta dei danni ma ha comunque le ali attaccate, anche se spostate leggermente all’ interno della fusoliera, probabilmente a causa dell’impatto nel mare.

Nel bimotore si trovavano gli italiani Stefano Frangione, Fabiola Napoli, Paola Durante, Bruna Guarnieri, le figlie Sofia e Emma, Rita Calanni e Annalisa Montanari. A bordo c’erano inoltre cinque venezuelani – il pilota Bessil, il copilota Otamendi, Patricia Alcala, Karina Rubis, Issa Rodriguez – e lo svizzero Alexander Nierman. Fino ad oggi l’unico cadavere ad essere stato ritrovato – il 13 gennaio a 400 km da Los Roques – è stato quello del copilota.

La notizia del ritrovamento è subito rimbalzata, in Italia:

– Riapre una ferita chiusa da tempo ma contemporaneamente mi fa piacere perchè spero che consenta di far luce su quanto successo – ha commentato per esempio Giancarlo Naldi, zio materno di Annalisa Montanari, avvocatessa bolognese a bordo dell’aereo con l’amica Rita Calanni.

– Mi ha avvisato questa mattina mio figlio che ha ricevuto una e-mail dall’ammiraglio Giovanni Vitaloni. Sono agitata e non riesco a crederci -, ha d’altra parte detto Paola Fontana, madre di Bruna Guernieri, la donna di Ponzano Veneto che, con il marito, Paolo Durante, e le due figlie, Emma e Sofia, erano sull’aereo.

Anche nell’incontro di ieri, avvenuto nella sala di riunioni “Congreso de Angostura”, addiacente l’ufficio della Procuratrice, nella Avenida Mèxico della Capitale, sono stati fatti commenti assai simili.

– Finalmente – hanno detto ad esempio alcuni funzionari – i famigliari delle vittime hanno la certezza della morte dei loro cari. Faremo di tutto per ridare loro i corpi e permettergli di chiudere un capitolo straziante della loro vita.

5 anni di attesa
E’ stato ritrovato il relitto dell’aereo scomparso il 4 gennaio 2008 mentre era in volo da Caracas per l’arcipelago di Los Roques, con a bordo 14 passeggeri, tra i quali otto italiani. La notizia è stata data,  dal direttore dell’ufficio stampa del ministero degli Interni, Jorge Galindo, attraverso il suo account Twitter. Ed è stata confermata, poco dopo,  dalla Procuratrice generale, Luisa Ortega Diaz, sempre attraverso l’account  Twitter. Il ministro degli Interni Miguel Rodriguez Torres ha d’altro lato precisato che l’aereo è stato trovato ”nove chilometri a sud di Los Roques”.

Il bimotore, che si trova a una profondità di circa 970 metri adagiato su un banco di sabbia, è stato localizzato dalla nave oceanografica americana Sea Scout, che da giorni scandaglia l’area a seguito di un accordo bilaterale firmato tempo fa tra il Venezuela e l’Italia.

Il relitto, stando agli esperti, dovrebbe trovarsi ancora in buone condizioni. Infatti, quanto maggiore è la profondità tanto minore è la corrosione dovuta alle correnti marine.

Come si ricorderà, il velivolo era precipitato in mare dopo il decollo dall’aeroporto Maiquetia di Caracas mentre era diretto a Los Roques, una delle principali destinazioni turistiche dei Caraibi. Venticinque minuti dopo la partenza, il pilota Esteban Bessil aveva lanciato l’sos mentre si trovava ad un’altitudine di 3 mila piedi e a circa 16 miglia dall’arcipelago. Sul luogo del presunto punto di ammaraggio intervenne tempestivamente un altro Let L 410 che stava percorrendo la stessa rotta. Giunto sul luogo, però, il secondo aeromobile, non trovò alcuna traccia rilevante. Si disse, allora, che sulla superfice era appena visibile una macchia di liquido. Si speculò per giorni che potesse essere olio o combustibile ma non se ne ebbero mai le prove perchè si dissolse poco dopo e prima che potessero giungere sul posto le barche di pescatori. Questi, che conoscono molto bene le acque vicine all’archipelago di Los Roques, sono sempre i primi ad arrivare ogni qualvolta si verificano incidenti e situazioni di emergenza.

Dalle isole, appunto, partirono barche di pescatori ed altre imbarcazioni più sofisticate di turisti, oltre naturalmente i mezzi della protezione civile e della Guardia Costiera. Si perlustrò la zona del disastro, senza però trovare tracce del velivolo.  Aerei, elicotteri e imbarcazioni della Protezione civile, della Guardia Costiera e della Guardia Nacional per settimane furono impegnati nell’opera di riscatto, senza esito. Dell’aereo di Transaven nessuna non si tovò nessuna traccia.

Per anni, quindi, la sorte del piccolo aereo è stato un caso irrisolto, definito un mistero sia in Italia che in Venezuela. E, non essendoci alcuna traccia del bimotore, trovarono spazio le speculazioni. Si parlò, ad esempio, di un possibile sequestro ad opera dei ”narcos” colombiani, che spesso rubano aeromobili che impiegano poi per il trasporto della droga. Ma tutto, fino a ieri, restava nel terreno delle ipotesi.

Nel bimotore si trovavano gli italiani Stefano Frangione, Fabiola Napoli, Paola Durante, Bruna Guarnieri, le figlie Sofia e Emma, Rita Calanni e Annalisa Montanari. A bordo c’erano inoltre cinque venezuelani – il pilota Bessil, il copilota Osmel Alfredo Avila Otamendi, Patricia Alcala, Karina Rubis, Issa Rodr¡guez – e lo svizzero Alexander Nierman.

Fino ad oggi l’unico cadavere ad essere stato ritrovato – il 13 gennaio nella penisola di Falcon – è stato quello del copilota. Sulla stessa rotta, ma in direzione contraria (da Los Roques a Caracas), lo scorso 4 gennaio è scomparso un altro piccolo aereo da turismo con a bordo quattro italiani: Vittorio Missoni insieme alla moglie Maurizia e a una coppia di amici, Elda Scalvenzi e il marito Guido Foresti.  Da sottolineare che la nave oceanografica, Sea Scout, era stata contrattata per approfondire la ricerca del velivolo con a bordo Missoni.

 Red.

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