SALVADOR – E’ la festa del calcio, manifestazioni e scontri permettendo. Italia-Brasile è la partita che, come dice Prandelli, vorrebbe “regalare gol e felicità alla gente”, e che non potrà mai essere come le altre. Vale per le amichevoli come quella di marzo a Ginevra (finì 2-2), figurarsi se si tratta di uno torneo ufficiale.
L’incognita è ciò che potrebbe succedere fuori dallo stadio Fonte Nova (ricostruito dopo il crollo e grazie ai soldi del Mondiale), visto che la protesta infiamma e sembra ignorare gli ultimatum della Fifa. Per questo il numero degli addetti alla sicurezza è stato ulteriormente rinforzato. Lo sa anche il ct che non nasconde una certa preoccupazione per quello che sta accadendo (“fa impressione vedere che i manifestanti da 15mila sono diventati un milione”) e pur ribadendo che ‘l’Italia non ha mai pensato di andare via, qui ci hanno detto di non uscire dall’albergo’. Cosa che non ha fatto Mario Balotelli, in giro per Salvador: “Ma lui aveva un permesso speciale” sottolinea Prandelli, che fa catenaccio invece quando gli si chiede di commentare il caso della ministra Idem scoppiato in Italia. “parliamo di calcio e di tattica, lasciamo la politica ai politici anche se qui si tratta di un ex atleta”. Nonostante i timori e la fatica la voglia di giocare a calcio é tanta.
“Italia-Brasile è sempre qualcosa di speciale, figuriamoci adesso che giochiamo in casa loro e in un torneo come la Confederations Cup – dice Prandelli -. Vogliamo dare tutto e cercare di dare spettacolo, nonostante qui la differenza, più che il gesto tecnico, la faccia la condizione fisica”.
Così il ct che prima del match regalerà al collega Scolari un santino della Madonna di Caravaggio, alla quale ‘Felipao’ è molto devoto, come molti altri discendenti di italiani emigrati nel Rio Grande do Sul, studia un’Italia con qualche novità, un po’ per necessità (Pirlo è infortunato, De Rossi squalificato), un po’ perché “cerco giocatori freschi”.
Ecco allora che nell’ultimo allenamento Prandeli si è sbizzarrito a provare vari moduli, quello con Giovinco accanto a Balotelli, e poi il 4-3-3 con Candreva e Diamanti nel tridente con Supermario. Dovrebbe uscire Giaccherini, mentre Aquilani verrà riproposto dall’inizio. In difesa al posto di quel Barzagli che si era detto preoccupatissimo dalla prospettiva di affrontare Neymar, giocherà Bonucci.
“Dobbiamo cercare di mettere in difficoltà il Brasile – dice ancora Prandelli – e quindi di essere propositivi. Contro un avversario del genere ci vuole coraggio, il Brasile di oggi é più forte di quello di Ginevra, perché in difesa stavolta ci sarà Thiago Silva. E poi davanti ha quattro uomini fortissimi, in grado di saltare sempre l’uomo”.
Si tratta di Hulk, Neymar, Oscar e Fred, che dovrebbero essere tutti confermati nonostante parte della critica locale spinga per l’innesto di Lucas, molto migliorato dopo aver lavorato a Parigi agli ordini di Carlo Ancelotti.
“Neymar non si può marcare a uomo – dice Prandelli -. La sua sfida con Balotelli? L’ideale sarebbe vederli assieme. Noi dovremo essere bravi a fermare con il nostro gioco tutta la squadra avversaria”.
A dirlo sembra facile, sul campo potrebbe essere un po’ più complicato, vista la stanchezza che attanaglia le gambe. Serviranno lealtà e disciplina, gli stessi principi a cui si ispira Scolari. Ecco perché, in fondo, a Salvador si parte ad armi pari.