La Spagna pensa alla finale: “L’Italia non fa paura”

ROMA – Se l’Italia si lecca le ferite lasciate dalla sfida con il Brasile, la Spagna appare in ottima forma in vista della semifinale di giovedì a Fortaleza e, dall’alto del suo trono mondiale e continentale, sembra guardare con condiscendenza alla sua prossima avversaria. A tradire questo atteggiamento mentale è stato un peraltro sempre correttissimo Andres Iniesta, che in un’intervista tv ha incalzato i compagni di squadra esortandoli a “non avere mai paura dell’Italia, meno che mai adesso”.

Il centrocampista delle Furie Rosse, uno degli uomini più in forma a disposizione di Vicente del Bosque, nel prosieguo dell’intervista ha poi in parte cambiato registro: “Sarà una bella semifinale, vediamo chi sarà il fortunato che passerà. Non ho altro da dire, paura però no. Dobbiamo dare il massimo in questa semifinale, abbiamo davanti una grande Italia, che non va sottovalutata. Siamo a un passo dalla finale”.

Pochi, in effetti, prevedono per domenica una finale diversa da Brasile-Spagna, e per un’Italia ammaccata e affaticata quasi come quella della finale dell’Europeo a Kiev sarà necessaria una vera impresa per sovvertire il pronostico. La Spagna sta giocando bene come al solito, ha quasi tutti i suoi fuoriclasse in ottima forma e arriva sempre con grande facilità al gol. I numeri dicono che i campioni del Mondo nel girone di Confederations hanno segnato 15 reti, incassandone una, anche se le dieci rifilate a Tahiti hanno un peso relativo.

Per domani, del Bosque potrebbe dover rinunciare a Cesc Fabregas e a Roberto Soldado, alle prese con lievi infortuni muscolari. Per entrambi, ha fatto sapere la federcalcio spagnola, si dovrà attendere l’evoluzione del quadro clinico, ma già domenica sera del Bosque si era detto ottimista almeno su Fabregas. Dato che è quasi assurdo cercare veri difetti nel gioco degli iberici, il ct azzurro Prandelli ha seguito la partita con la Nigeria per cercare nelle Furie Rosse almeno un’incrinatura su cui agire, ma è difficile dire se e dove l’abbia trovata. Neanche le voci su presunte “serate allegre” di componenti della ‘Roja’, che avrebbero portato al furto subito da alcuni di loro giorni fa in albergo a Recife, possono far sperare in un allentamento della carica agonistica degli spagnoli: quando c’é da raggiungere un traguardo, negli ultimi anni non hanno mai fallito e in più la Confederatione è l’unico trofei che manca alla loro bacheca.

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