Nervi tesi, Santanchè: “Tra 20 giorni torna FI”

ROMA  – Tra neanche un mese, venti giorni al massimo rinasce Forza Italia. A rilanciare uno dei ‘grandi classici’ del dibattito interno al Pdl e cioè il progetto caro a Silvio Berlusconi di tornare a Fi è Daniela Santanchè, fedelissima del Cavaliere e tra coloro che più di tutti ha lavorato al progetto di un nuovo soggetto politico, più leggero nella struttura, costruito intorno alla figura dell’ex capo del governo e che ricorda molto il partito che accompagno la discesa in campo dell’ex premier nel 1994.

Gli annunci si rincorrono ormai da tempo e la sensazione di molti esponenti di primo piano di via dell’Umiltà è che nonostante il pensiero del Cavaliere sia quello di liquidare il Pdl, la strada per un cambiamento radicale sia abbastanza complessa. Anzi nelle parole dell’ex sottosegretario all’Attuazione del Programma, più di qualcuno, legge innanzitutto una controreplica ad Angelino Alfano che  proprio dal salotto di Porta a Porta (la stessa trasmissione che ha ospitato la Santanchè) aveva annunciato il progetto di tornare ad Fi senza però indicare una data, ma soprattutto la ‘stilettata’ lanciata proprio alla fedelissima dell’ex capo del governo.

– Capisco la gioia di Daniela Santanchè che, non avendone mai fatto parte, potrà finalmente esordire.

Parole a cui la diretta interessata controbatte rilanciando non solo con la data dell’esordio ma sottolineando di aver concordato tutto con Silvio Berlusconi in un incontro a palazzo Grazioli. Il botta e risposta Alfano-Santanchè però la dice lunga sullo stato dei rapporti interni al gruppo e sullo scetticismo che pervade molti rispetto al lancio di un partito di cui in pochi conoscono i connotati.

A fotografare una situazione tutt’altro che tranquilla del resto è Fabrizio Cicchitto.

– Sul ritorno al nome di Forza Italia – osserva l’ex capogruppo – c’e’ un consenso molto vasto. Sulle caratteristiche che il partito dovrà assumere però la discussione è aperta e non può essere certo risolta a colpi di editti da parte di chichessia.

Chi si chiama fuori dalla mischia è invece il Cavaliere preso da questioni più impellenti come la sfilza di processi che lo riguardano. E come spesso accade in queste situazioni l’ex capo del governo delega ad altri le questioni giudicate secondarie, riprendendo poi le redini in mano al momento opportuno. Se è vero che le nebbie sul ritorno ad Fi continuano ad essere fitte, dovrebbe invece sbloccarsi l’impasse sulla sostituzione di Maurizio Lupi alla vice presidenza della Camera. L’aula voterà martedì prossimo ed il nome fatto dal Pdl è quello proprio della Santanchè. L’ipotesi desta però più di qualche malumore nelle file del partito democratico.