Rigori fatali agli azzurri, è ancora Spagna

FORTALEZA – Niente da fare per l’Italia, sarà la Spagna a sfidare il Brasile nella finale della Confederations Cup di domenica. All’Estádio Castelão di Fortaleza, gli Azzurri hanno a lungo il predominio contro i campioni d’Europa e del Mondo ma si arrendono ai rigori, dopo che tempi regolamentari e supplementari si erano chiusi a reti inviolate.

A condannare la nazionale di Cesare Prandelli, che cercava la rivincita dopo la pesantissima sconfitta nella finale di EURO 2012,  è l’errore dal dischetto di Leonardo Bonucci. L’Italia cercherà ora di salire sul podio nella finale per il terzo posto, in programma domenica contro l’Uruguay.

Come ipotizzato alla vigilia Prandelli punta sulla difesa a tre, affidandosi al terzetto juventino formato da Bonucci, Barzagli e Chiellini; in assenza dell’infortunato Balotelli il terminale offensivo è Gilardino, supportato da Marchisio e Candreva. Nelle Furie Rosse non recupera Soldado e in attacco c’è Torres, insieme a Silva e Rodríguez, quest’ultimo preferito a Fàbregas.

I campioni d’Europa prendono subito il predominio nel possesso palla e dopo due minuti Pedro dopo una bella accelerazione va alla conclusione, ma il suo tiro si spegne sul fondo. Gli Azzurri reagiscono subito con un’azione ispirata da De Rossi: Gilardino scarica all’indietro per Giaccherini, ma il destro dello juventino è sbilenco.

Nel primo tempo, comunque, le occasioni migliori le costruisce la squadra di Prandelli. Maggio si rende due volte pericoloso di testa, prima mandando alto e poi costringendo alla parata in uscita Casillas, mentre Gilardino anticipa il suo marcatore sul cross dello stesso esterno del Napoli ma manda a lato. De Rossi e Marchisio hanno altre due buone opportunità, ma i colpi di testa dei due centrocampisti non trovano lo specchio della porta avversaria.

A nove minuti dal riposo Casillas salva i suoi opponendosi allo stacco ancora una volta di Maggio, pescato da Giaccherini. La Roja ha un sussulto con Torres, che si gira bene eludendo la marcatura di Barzagli e calcia di sinistro, con il pallone che termina fuori di pochissimo. Prima dell’intervallo c’è ancora lavoro per il numero 1 della Spagna, che con i pugni respinge il bolide da fuori di De Rossi.

La ripresa si apre con Montolivo al posto di Barzagli, vittima di problemi fisici, con De Rossi che scala centrale di difesa: cambia anche la Spagna, che inserisce Navas al posto di Silva. I campioni d’Europa e del Mondo si rendono pericolosi proprio con il nuovo entrato, che impegna Buffon sullo scarico di Torres. Poi Andrés Iniesta, dopo aver superato con un numero tre Azzurri, prova la conclusione, ma il suo destro sfila a lato.

L’Italia ha un’altra nitida chance al 69’. Maggio – ottima la sua partita – riesce ad arrivare sul fondo e crossare basso a centro area, Marchisio tira quasi a colpo sicuro ma Piqué, con un tackle perfetto, lo ferma in calcio d’angolo. Un colpo di testa in caduta di Chiellini termina di poco alto, dall’altra parte si rende pericoloso Pedro che però, sull’uscita di Buffon, riesce solo a toccare il pallone che rotola sul fondo.

Il folletto del Barcelona lascia il posto a Mata, Prandelli richiama Marchisio e inserisce Aquilani. Le due nazionali sono stanche, il caldo è sfiancante, ma a cinque minuti dalla fine Piqué ha sul piede il pallone della vittoria: il difensore, però, calcia alto sull’ottimo scarico di Navas. Si va ai supplementari: Gilardino non rientra in campo, sostituito da Giovinco, che entra subito nell’azione più pericolosa della partita.

La “Formica Atomica”, sul cross di Maggio, tocca leggermente il pallone che finisce a Giaccherini, che di sinistro colpisce un clamoroso palo. La Spagna, però, è tutt’altro che alle corde e si rende pericolosa in successione con Piqué, Sergio Ramos e Jordi Alba. Nel secondo extra-time la squadra di Del Bosque pareggia il conto dei legni con Xavi Hernández, che con un destro dalla distanza per poco non sorprende Buffon.

La seconda finalista viene decisa ai rigori. Segnano Candreva, Xavi, Aquilani, Iniesta, De Rossi, Piqué, Giovinco, Sergio Ramos, Pirlo, Mata, Montolivo, Sergio Busquets e Jesús Navas, l’errore fatale è quello di Bonucci.

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