Obama, 10 milioni di dollari per elefanti e rinoceronti

WASHINGTON. – La Casa Bianca in prima fila contro il mercato illegale di animali protetti. Barack Obama, nella sua ultima tappa africana in Tanzania, presenta un piano di intervento di 10 milioni di dollari per aiutare la lotta al contrabbando di specie protette in tutto il continente nero. Il presidente Usa propone poi un clamoroso progetto per produrre energia elettrica grazie a particolari palloni da calcio capaci di incamerare energia durante le partite. Il programma di Obama punta alla tutela dell’elefante e del rinoceronte, spesso vittime di bracconieri: i corni dei rinoceronti vengono venduti al mercato nero anche 30mila dollari alla libra, cioè oltre 60mila dollari al chilo, molto più cari dell’oro. Le zanne, invece, oltre 2mila dollari sempre al chilo: un mercato illegale che si calcola ammonti tra i 7 e i 10 miliardi di dollari l’anno e che sta provocano la decimazione di questi animali simbolo dell’Africa. ”Si tratta di una vera piaga politica e sociale”, ha detto Grant Harris, direttore degli Affari Africani del National Security staff di Obama. ”In gioco non c’è solo la salvezza di questi splendidi animali ma il futuro di tutta l’area. Il mercato nero in continuo aumento provoca corruzione politica, colpi di stato, guerre, riciclaggio di denaro sporco e criminalità. Per non parlare della minaccia al turismo: senza animali va in crisi tutto il settore legato a una sana gestione del flusso di appassionati dei safari, una fonte importante di guadagno per tante comunità”. La visita in Tanzania offre al presidente americano anche l’occasione di incontrare il suo predecessore: oggi Barack Obama e George W. Bush si vedranno all’ambasciata americana di Dar es Salaam, per porre assieme una corona di fiori in memoria delle vittime dell’ attentato terrorista del 1998 che provocò 11 vittime. Sempre oggi, Michelle Obama e l’ex First Lady, Laura Bush, saranno assieme a una conferenza sui problemi della donna in Africa. Bush è quasi un habitué in Africa: da giorni sta seguendo, ieri in Zambia, le iniziative del George W. Bush Presidential Center, un’organizzazione che si occupa dei tanti problemi del continente africano. Bush è al suo terzo viaggio in Africa, da quando ha lasciato la Casa Bianca. E anche durante la sua presidenza, fece della lotta all’Aids, della lotta al cancro, soprattutto quello che colpisce le donne, due priorità della sua amministrazione. Dalla Tanzania, Barack rilancia pure un ambizioso piano di aiuti economici, soprattutto nel settore dell’energia. Dopo aver incontrato una lunga lista di manager locali, propone un piano particolarmente suggestivo: usare la passione del calcio per produrre energia elettrica. Nell’ambito del piano ‘Power Africa’, saranno distribuiti particolari palloni brevettati ad Harvard, capaci di ‘incamerare’ energia durante le partite. E più tardi trasformarsi in ‘batterie’ in grado di caricare cellulari o accendere lampadine. Con questo piano, anticipa la Casa Bianca, è possibile assicurare energia elettrica ai villaggi più remoti, non raggiunti dalle linee principali. L’invenzione, ribattezzata ‘socked ball’, una sorta di neologismo tra pallone da calcio e ‘pallone presa’, è opera di due scienziate del noto ateneo di Boston. Il loro funzionamento è semplice: questi palloni hanno al loro interno un generatore elettrico. Ogni volta che la sfera viene calciata, il generatore immagazzina energia, come fosse una batteria. ”I bambini africani, come quelli di tutto il mondo – spiega un portavoce della Casa Bianca – prendono a calci una palla per tutto il giorno. Quindi, quando la sera tornano a casa, possono collegare al loro pallone una normale lampada, in modo da poter leggere. Oppure lo possono utilizzare per caricare il loro telefonino”.

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