La Lotta alla disoccupazione in primo piano a Berlino

ROMA. – ”Non ci deve essere una generazione perduta”. La lotta alla disoccupazione sará prioritá. E lo sará soprattutto quella alla disoccupazione giovanile, una piaga che pare non aver confini. La cancelliera Angela Merkel, che ospiterà il Summit, si dice preoccupata per la particolare congiuntura che pregiudica in particolar modo i “new entry” nel mondo del lavoro. E definisisce la situazione dei giovani ”insostenibile” in un continente che invecchia. Quindi, la lotta alla disoccupazione sbarca anche a Berlino.

Il vertice di Berlino si realizza a meno di una settimana dal Summit Ue che, liberando finalmente fondi – otto miliardi, nove secondo le previsioni più ottimistiche – para abbia ridato un futuro e la speranza alla nuova generazione. Presente ovviamente la politica – con circa 20 premier e capi di stato -. Ma sono tanti anche i ministri del lavoro e i responsabili delle agenzie per l’occupazione. Insomma, alla politica si aggiungono anche i tecnici, un mix essenziale per fare il punto non solo su come e quali strumenti mettere in campo per capitalizzare e trasformare quei fondi Ue in un volano per il lavoro e per la crescita, ma anche per non perdere il treno e rilanciare l’azione e le ‘mosse’ europee per il prossimo futuro.

Che l’emergenza lavoro sia un flagello, come più volte gli stessi leader hanno ammesso con preoccupazione, lo si capisce soprattutto dai numeri che illustrano il problema in tutta la sua gravitá: nell’eurozona i senza lavoro rappresentano il 12,1%. Di questi, il 23,8% sono giovani.

Il Belpaese, per la prima volta, si è portata sopra alla media di Eurolandia (al 12,2%) e vede il 38,5% (cifra seppur in lieve calo) dei suoi giovani senza posto. In questa occasione, l’Italia, al summit,  non solo schiera il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, ma lo stesso premier Enrico Letta. Questi, appena tornato dal delicato tour in Medio Oriente e nonostante le tante difficoltá sul fronte politico interno, é a Berlino. Ed è pronto a proseguire la sua ‘azione’ di stimolo.

Dopo i risultati ottenuti in tema di lavoro a Bruxelles e al G8, Letta si reca in Germania assai soddisfatto poiché la sua ‘priorità’, la lotta alla disoccupazione, é al centro dell’appuntamento di Berlino. Questo, che in un primo momento doveva essere un semplice incontro tra tecnici – responsabili del Lavoro e delle agenzie –  é stato promosso di categoria con la presenza di un consistente numero di premier e capi di stato Ue.

Il Vertice, il tavolo di lavoro, dovrà servire non solo a individuare gli strumenti da mettere in campo ma anche per continuare a spronare l’azione Ue con politiche comuni.

La “cancelliera di ferro”, Angela Merkel, in una intervista concessa a sei quotidiani europei – tra cui La Stampa – propone di prendere spunto dal modello tedesco.

– Dopo la riunificazione  – spiega – abbiamo maturato le nostre esperienze riuscendo a ridurre la disoccupazione con riforme strutturali. Ora possiamo mettere a disposizione queste esperienze.

In stretta sintesi, la Germania propone di costruire una ‘road map’, nella quale austerità e crescita trovino il giusto equilibrio. Naturalmente, il rilancio del lavoro giovanile é in primo piano, essendo esso considerato indispensabile per lo sviluppo.

Al vertice sono attesi anche il presidente francese Francois Hollande, e i principali esponenti Ue, Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso. L’obiettivo è uno solo: consolidare il risultato del Consiglio europeo di fine giugno e rilanciare nuove politiche comuni.

Nell’ultimo vertice, L’Ue ha deciso di stanziare 6 miliardi di euro nel prossimo biennio di cui 1,5 all’Italia. Questa somma dovrebbe permettere l’ingresso al mondo del lavoro dei sei milioni di giovani europei disoccupati. Ma questa cifra, che nel giudizio di molti é una potenza di fuoco insufficiente, potrebbe arrivare a 9 miliardi (portando la ‘quota’ per l’Italia a 1,5 miliardi di euro) se l’attesa, e sperata, flessibilità di bilancio dovesse trasformarsi in realtá. Quindi, quella che si gioca a B erlino é una nuova partita del campionato per il lavoro. E, in questa occasione,  la Merkel scenderà in campo non solo con la maglia europea ma anche con quella interna, tedesca, visto la prossimitá  dell’appuntamento elettorale che la vedrà in prima fila: sempre da protagonista e non da da semplice spettatrice.

Juan Carlos Bafile

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