Mandela, non sarà staccata la spina

ROMA. – La spina non sarà staccata, anzi. E la sorte di Nelson Mandela potrebbe non essere segnata. Dopo che si era parlato di ‘’stato vegetativo permanente’’ e di possibile stop alle macchine che lo tengono in vita, adesso la notizia è che i medici del leader sudafricano hanno escluso questa opzione.

Nella confusione che regna sulle condizioni di salute di Madiba, è intervenuto Denis Goldberg, suo vecchio compagno di lotta antiapartheid, che lo ha visto lunedì nell’ospedale di Pretoria dove è ricoverato dall’8 giugno.

– Si è parlato della questione (di staccare le macchine) ma i medici hanno detto che considerano questa opzione solo nel caso di reale collasso degli organi. Poiché ciò non è accaduto – ha riferito Goldberg – sono pronti ad aspettare tranquillamente e a stabilizzarlo fino alla guarigione.

Una novità che – se confermata – potrebbe placare le fibrillazioni della famiglia, che nelle ultime settimane ha messo in scena un triste spettacolo di liti e battaglie legali riconducibili, alla fine, al futuro luogo di sepoltura di Mandela – il villaggio natale Mwezo o quello di Qunu, dove è cresciuto – che sarà inevitabile meta di pellegrinaggio con relativo gigantesco business.

Come in qualche soap opera di pessimo gusto, mentre il vecchio capostipite muore scoppiano le faide del clan che litiga sulla successione. Ma Nelson Mandela non è uno qualsiasi: è l’eroe di decine di milioni di persone. E la presidenza di quel Sudafrica che Madiba ha tirato fuori dal buco nero dell’apartheid è stata costretta a prendere le distanze, con una dichiarazione del portavoce Mac Maharaj dalla ‘’spiacevole’’ disputa ‘’tra parenti’’ che ‘’vorremmo fosse risolta amichevolmente il più presto possibile’’.

Durissimo l’arcivescovo Desmond Tutu, come Mandela Nobel per la Pace, che ha detto ai litigiosi familiari: ‘’Risolvete le vostre divergenze, basta sporcare il nome dell’ex presidente: è come sputargli in faccia’’. Ma l’ex presidente sudafricano, comunque stia, è probabilmente sereno. La Cbs ha diffuso un video amatoriale girato nel 1998, durante una sua visita a un adolescente malato di cancro al cervello, che la dice lunga sulla sua tempra.

– Mi avvicino alla fine, ma resto ottimista – spiega Mandela – ho un morale molto alto perché ho avuto una vita assai piena.
E dà un consiglio al ragazzo che suona, in una giornata particolare come quella di oggi, come un preveggente testamento spirituale:
– Se tu non sei ottimista e il tuo morale non è più alto, la medicina non sarà molto efficace.

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