Grillo da Napolitano: “L’Italia rischia una Caporetto”

ROMA  – E’ l’ultimo messaggio ai naviganti, l’Sos finale: i Cinque Stelle, con il loro leader, lo lanciano al Capo dello Stato, il garante, ”il rappresentante degli interessi del popolo italiano”. L’Italia rischia una Caporetto, con la gente pronta a ”prendere i fucili. Ora ”non c’é piú tempo”, bisogna agire anche a costo di sciogliere le Camere, avverte Grillo che, dopo polemici rinvii, sale al Colle per incontrare il Presidente della Repubblica insieme ai capigruppo in Parlamento e, novitá, Gianroberto Casaleggio. Il co-fondatore del Movimento, fino ad ora rimasto in disparte, potrebbe giá da oggi ritagliarsi un nuovo ruolo piú politico ed ”istituzionale”; lo prefigura anche ‘Beppe’ che giá anticipa il suo progressivo ritiro dalla prima linea, dal fronte delle piazze.

Ora peró sta ancora a lui guidare la delegazione al Quirinale: il tempo stringe e la crisi economica, sociale e politica é dietro l’angolo.

– L’Italia si avvia verso la catastrofe. Chi è oggi al governo del Paese è responsabile dello sfacelo e il Governo delle Larghe Intese, voluto fortemente da lei, tutela soltanto lo status quo e gli interessi di Berlusconi – dice Grillo a Napolitano -. Non solo, mentre la gente vuole prendere i fucili, il Parlamento è esautorato, il default dello Stato é prossimo e la nazione é una pentola a pressione che sta per saltare mentre il governo si balocca.

Per questo suggerisce a Napolitano ”di andare in televisione e di dire la verità sulle condizioni del Paese”. E poi, se serve, di arrivare anche a ”sciogliere” le Camere. Se ci saranno nuove elezioni il M5S é pronto ad affrontare la nuova sfida. Meno a dare garanzie, un appoggio per la costituzione di un nuovo governo: le condizioni per la fiducia dei Cinque Stelle sono sempre le stesse ma non si esclude a priori la possibilitá di fare un nome esterno per un nuovo esecutivo.

L’incontro al Quirinale, durato quasi due ore, rinnova quella sintonia con il Capo dello Stato con cui, suo malgrado, Grillo aveva dovuto giá fare i conti ad inizio legislatura. Il colloquio, rivela il capogruppo al Senato, Nicola Morra, é stato cordiale, c’é stata condivisione sui temi delle riforme e non sono mancate battute, con Napolitano che ad esempio si é rivolto a Casaleggio come il ‘Guru’. O come quando avrebbe alzato le mani di fronte ai limiti di questa maggioranza asserendo di non avere a disposizione ”un plotone di esecuzione” per punirli di tutti gli errori commessi.

Grillo é soddisfatto e lo dimostra durante il successivo incontro con i senatori (brindisi, foto e allegria) e prima ancora con i giornalisti con i quali, a parte i rinnovati attacchi alla stampa (”una vergogna”, una delle cause dell’arretratezza del Paese, istillatrice di ”odio” verso i Cinque Stelle), mostra la sua solita verve polemica e allo stesso tempo la soddisfazione per i progressi della sua pattuglia in Parlamento. Ora epurata dai transfughi che, non dovrebbero restare in Parlamento, si scandalizza mentre in sala lo ascolta attentamente Adele Gambaro.

Di bacchettate ne ha pure per il Capo dello Stato che, tuttavia, durante l’incontro ha ripetuto che non porterá a termine il settennato.

– Lei ha volutamente tenuto sulle sue spalle grandi responsabilità quando avrebbe potuto e forse dovuto declinarle. Lei è ormai diventato lo scudo, il parafulmine di partiti che non hanno saputo né governare, né riformarsi. Non è questo il suo compito – gli dice.

Il Bersaglio vero, peró, resta il governo, quella maggioranza responsabile dello ”sfacelo” e quella classe politica che ”non è in grado di risolvere alcun problema”.

– E’ – ripete – essa stessa il problema.

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