Letta amareggiato: “Caso Kyenge, una pagina vergognosa”

ROMA  – Non é andato a buon fine l’ultimatum del premier Enrico Letta a Roberto Maroni affiché, pretendendo le dimissioni di Roberto Calderoli, chiudesse ”una pagina vergognosa” che ha avuto eco sulla stampa internazionale. E’ amareggiato in questi giorni, e ”preoccupato”, spiegano fonti a lui vicine, il presidente del Consiglio che, ricordando il senso delle istituzioni di Beniamino Andreatta, si lascia andare a parole che hanno il sapore di uno sfogo:

– L’affidabilità non si costruisce in un attimo, ma si perde in un attimo – osserva Letta, determinato perciò a fare chiarezza fino in fondo sul caso Ablyazov per ristabilire la credibilità del governo.

Oggi il premier Enrico Letta volerà a Londra per incontrare, domani, il primo ministro David Cameron. Una tappa fondamentale per il presidente del Consiglio che considera la creazione di una vera unione politica europea, irrealizzabile senza la presenza della Gran Bretagna, tra le priorità del suo governo. Letta non vuole, dunque, farsi distrarre dai clamori delle polemiche italiane. Anche se purtroppo sia gli insulti di Calderoli al ministro Kyenge sia la vicenda del rapimento di Alma Shalabayeva hanno avuto risalto sulla stampa internazionale.

– In queste ore si leggono cose indecorose, una vergogna che fa male al nostro paese – é l’indignazione che il premier esprime per spingere l’ex ministro leghista alle dimissioni.

Sulla vicenda kazaka, invece, il premier spera nei prossimi giorni di sanare il vulnus allo stato di diritto avvenuto con il blitz che ha prelevato la moglie e la figlia di Ablyazov. Forse già oggi il capo della polizia Alessandro Pansa renderà nota l’inchiesta interna. E la linea del premier, come ribadisce oggi il ministro D’Alia, é che ”non ci saranno sconti per nessuno”.

Letta non ha comunque dubbi sulla correttezza del vicepremier Angelino Alfano e quindi si baserà per le sue valutazioni solo sull’esito degli accertamenti del Capo della polizia. E non sulle pressioni politiche arrivate da Sel e M5S che chiedono con una mozione le dimissioni del segretario del Pdl.

– La realtà è che ci sono troppi interessi convergenti contro il governo sia nel Pdl sia nel Pd – ammette una fonte vicina al premier ribadendo che, però, a preoccupare davvero Enrico Letta è la soluzione di nodi, come l’imu, l’iva e il rilancio dell’economia, più che le polemiche politiche.

Ciò non toglie l’irritazione di Palazzo Chigi per la visita di Matteo Renzi a Berlino dalla cancelliera Angela Merkel. Ieri il sindaco ha spiegato che annunciò un mese fa a Letta la tappa a Berlino ma le sue parole sulla scarsa fiducia sulla durata dell”’accordo con il Pdl” non suonano come un impegno a sostenere l’esecutivo.

– Una visita inopportuna – taglia corto la lettiana Paola De Micheli. E tra il premier e Renzi sembra essere sceso il gelo visto che, spiegano fonti di maggioranza, i due non si sarebbe sentiti dopo l’incontro tra il sindaco e la cancelliera

 

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