DOPING. Bufera nell’atletica targata Giamaica

LIGNANO -La notizia della positività ai controlli antidoping degli sprinter giamaicani Asafa Powell e Sherone Simpson era stata notificata sabato. Domenica è scoppiato il caso mediatico: una bufera sul mondo dell’atletica, con la notizia del coinvolgimento dell’atleta Usa Tyson Gay e di 5 atleti giamaicani, tra cui i due velocisti che da anni in estate si allenano in Italia, nelle strutture di Lignano Sabbiadoro. E’ nella località balneare friulana che nella notte il Nas di Udine, comandato dal capitano Antonio Pisapia, ha perquisito le stanze dell’hotel ‘Fra i Pini’ occupate dai due atleti e dal nuovo preparatore fisico canadese Christopher Xuereb.

Sono state sequestrate a titolo precauzionale circa 50 scatole di farmaci esteri e integratori, di cui non si conosce il contenuto; sarà presto analizzato. Il riserbo degli inquirenti, messi in moto da una segnalazione della Wada, è totale. Si sa solo che al momento non risultano indagati o arrestati. Le perquisizioni mirerebbero a verificare la posizione del preparatore atletico,nella squadra giamaicana da qualche mese. Su di lui si sarebbero concentrati i sospetti sulla somministrazione della sostanza proibita agli atleti, l’oxilofrina.

Contrariamente a quanto scritto domenica dall’edizione online del quotidiano giamaicano ‘The Gleaner’, Xuereb non è stato arrestato ma è barricato in hotel, come Powell e Simpson.

I due atleti ieri hanno saltato l’allenamento. Il terzo velocista del mondo ha fatto una fugace apparizione nella hall dell’albergo per pranzo. Maglietta rossa e jeans. Poi è tornato in stanza. In serata ha disdetto la partecipazione a una cena di gala per una raccolta fondi in beneficienza organizzata per il XXIV meeting di atletica ‘Sport e solidarietà’ in programma oggi a Lignano, di cui Powell avrebbe dovuto essere testimonial come negli ultimi anni. Confermata, invece, la presenza della bicampionessa olimpica Shelly Ann Fraser che, come la scorsa edizione, correrà con atleti disabili. Sarà testimonial con l’atleta friulana Alessia Trost, a due giorni dalla conquista del titolo europeo Under 23 nel salto in alto.

La bufera del doping si è abbattuta anche sul velocista americano Tyson Gay, a cui Adidas ha annunciato di aver sospeso il contratto di sponsorizzazione personale.

“Siamo scioccati da quanto sta venendo fuori – ha detto un portavoce dell’azienda – e anche se per noi vale sempre il principio della presunzione d’innocenza, il nostro contratto con Gay viene sospeso”, come previsto dal contratto.

Intanto la Iaaf, la federazione internazionale, per bocca del portavoce Nick Davies, parla di un impegno “incrollabile”: la credibilità del “nostro programma antidoping e del nostro sport è accresciuta, non diminuita, ogni volta che riusciamo a scoprire un nuovo caso.

Abbiamo il pieno sostegno di tutti gli atleti, allenatori, manager che credono in uno sport pulito. Nei loro confronti abbiamo un dovere morale”, ha aggiunto Davies. Ma per gli appassionati di sport in Friuli, ancora toccati dalla vicenda Pistorius che qui veniva ad allenarsi, la delusione è cocente.

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