Calcioscommesse, stangata per Gillet ed altri 19 calciatori

ROMA – Il Procuratore federale, Stefano Palazzi, è andato in gol e per l’attuale portiere del Torino, Jean Francois Gillet, diventa difficile ribaltare un risultato che rischia di chiudere anzitempo la sua carriera agonistica.

La Commissione Disciplinare della Figc, infatti, l’ha condannato a 3 anni e 7 mesi di stop per illecito nella presunta combine di Salernitana-Bari (del 23 maggio 2009) e per omessa denuncia per quella di Bari-Treviso (11 maggio 2008). A poco serve la consolazione che uno dei due capi d’imputazione sia stato derubricato (Palazzi aveva chiesto 4 anni per due illeciti): a 34 anni l’ex estremo difensore dei galletti pugliesi se non riuscirà a rovesciare il verdetto nel processo d’appello al filone Bari-bis del Calcioscommesse previsto il 26 e il 27 luglio e poi, eventualmente, al Tnas, rischia di dover appendere i guantoni al chiodo. Ma a reggere davanti alla Commissione presieduta da Sergio Artico è stato quasi tutto l’impianto accusatorio del procuratore Figc con le sole assoluzioni di William Pianu e Nicola Strambelli (deferiti entrambi per illecito) e 20 condanne complessive.

A fare più rumore è quella del portiere belga, l’unico della colonia Toro rimasto in attesa di verdetto, dopo che i suoi compagni Alessandro Gazzi e Paulo Vitor Barreto avevano optato (come altri 8 deferiti tra cui il Bari) per il patteggiamento: 3 mesi e 10 giorni e 40mila euro di ammenda per il centrocampista; 3 mesi e 10 giorni e 10mila euro per l’attaccante. Gillet, invece, ha preferito andare sino in fondo.

“La posizione di grande prestigio all’interno della squadra del capitano Gillet induce a ritenere logicamente altamente improbabile che l’accordo si potesse perfezionare senza il suo assenso”, scrivono i giudici nel motivare la condanna per illecito nella partita con la Salernitana.

La Commissione smonta quindi la linea adottata dalla difesa del portiere e incentrata sulla mancanza della prova dell’effettiva ricezione del denaro affermando che “l’eventuale mancata percezione di un compenso in denaro, rilevante in sede penale, è di per sé assolutamente ininfluente ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare contestato al deferito” nella giustizia sportiva.

Per la partita con il Treviso, invece, “non è dato rinvenire la ragionevole certezza di un coinvolgimento”, ma “risulta da più parti che ne avesse comunque avuto contezza”.

Da l’ex capitano all’attuale capitano del Bari: tra gli squalificati c’è anche il bomber Francesco Caputo fermato per 3 anni e 6 mesi (come Bianco, Bonomi, De Vezze, Fusco, Guberti, Kutuzov, Parisi, Rajcic e Santoruvo). E’ andata meglio agli ex compagni Nicola Belmonte,Massimo Bonanni, Corrado Colombo e Vitangelo Spadavecchia che, grazie alla derubricazione in omessa denuncia, sono stati fermati 6 mesi (stessa pena per Donda e Ladino). Peggio, invece, all’ex dirigente della Salernitana Cosimo D’Angelo (4 anni di inibizione) e ai calciatori Massimo Ganci (4 anni) e Gianluca Galasso (3 anni e 7 mesi).

Le difese sono già al lavoro per il processo d’appello. Ma quello di Gillet è soltanto un antipasto del procedimento relativo al filone cremonese che andrà in scena il 24 e 25 luglio (la sede è ancora da definire) e vedrà alla sbarra anche il capitano della Lazio, Stefano Mauri e il club biancoceleste (oltre a Genoa e Lecce) per le presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011.