Usa minimizzano, Snowden non ha i veri segreti Nsa

NEW YORK  – E’ passato esattamente un mese da quando Edward Snowden – la ”talpa” che ha scatenato il Datagate mettendo in enorme imbarazzo la Casa Bianca – é arrivato all’aeroporto di Mosca, in fuga da Hong Kong. Da allora non si é più mosso dallo scalo di Sheremetievo, prigioniero di una situazione intricatissima e delicatissima, di una battaglia diplomatica tra Stati Uniti e Russia. Con Washington che pretende l’estradizione della ”spia” e Mosca che non ha alcuna intenzione di cedere.

In queste ore, però, l’ex contrattista della National Security Agency americana (NSA), spera. Spera che finalmente arrivi quel pezzo di carta con cui le autorità russe gli permetteranno, se vuole, di lasciare lo scalo e di girare finalmente libero per il Paese. Si tratta di quel documento con cui si certifica l’avvenuta richiesta di asilo politico, presentata una settimana fa. Documento che di fatto è anche un lasciapassare, valido fino a quando dall’Ufficio federale per l’immigrazione russo (FMS) non arriverà una risposta.

Snowden fa il conto alla rovescia. Secondo il legale che lo assiste, l’avvocato Anatoly Kucherena, l’agognato documento potrebbe arrivare oggi. Sarebbe l’ennesimo ‘schiaffo’ agli Usa, preoccupati per una possibile nuova fuga della ‘talpa’, a cui finora tre Paesi hanno garantito l’asilo: Nicaragua, Venezuela e Bolivia.

Washington si augura che ciò non avvenga. Ma la strada per riportare Snowden negli Usa e poterlo processare è tutta in salita. Anzi, appare ai più impraticabile. E ciò provoca grande frustrazione nell’amministrazione Obama, che ora tenderebbe anche a sminuire i danni provocati dalla ‘talpa’: non ha e non ha avuto accesso ai ”gioielli della corona” della NSA, alle carte più segrete.

Parlando con la Cnn, una fonte dell’intelligence americana spiega come sia in corso una revisione di cosa effettivamente l’ex contrattista abbia in mano e a cosa realmente abbia avuto accesso. E se finora in tutte le audizioni al Congresso si era parlato di ‘danni irreparabili’ per la sicurezza degli Stati Uniti, adesso viene fuori che Snowden non ha mai avuto accesso alle cosiddette ‘Eci’, ‘Extremely compartmentalized information’, le informazioni più sensibili raccolte dall’intelligence.

– Questo non vuol dire che le informazioni in suo possesso vadano sottovalutate – afferma la fonte qualificata alla Cnn, sottolineando come la ‘talpa’ è comunque in grado, come ha dimostrato finora, di provocare ”danni seri”. Ma solo perchè uno ha in mano i piani e informazioni sensibili su tali piani (vedi Prism, ndr) questo non significa che ha in mano anche il manuale per farli funzionare.

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