La prossima settimana l’audizione del viceministro Archi

ROMA – La “prima vera riunione” del Comitato Permanente sugli Italiani nel Mondo e la Promozione del Sistema Paese si terrà la prossima settimana con l’audizione del viceministro agli Affari Esteri, Bruno Archi. Intanto ieri il presidente del Comitato Fabio Porta ha potuto registrare un clima positivo attorno ad uno “strumento importante” come il Comitato, che nella passata legislatura aveva pure vissuto momenti di tensione e scontro.

Fabio Porta è ottimista, anche perché, ha spiegato all’Aise, nonostante ieri non fosse “la giornata più felice” per l’insediamento ufficiale del Comitato – alla Camera si è votata la fiducia al “decreto del fare” ed i lavori delle Commissioni erano stati sospesi – e nonostante alcune “assenze giustificate” – come l’on. Laura Garavini, bloccata a Berlino -, hanno partecipato ai lavori colleghi di maggioranza e opposizione e gli umori raccolti sono stati “sicuramente” positivi.

Come positivo è il giudizio di Fabio Porta per la nuova denominazione del Comitato, che guarda non solo alle collettività italiane nel mondo ma ne definisce un ruolo concreto e strategico per la proiezione del Sistema-Paese nel mondo: non si tratta dunque di una “scelta nominalistica”, bensì di un indirizzo chiaro verso “un approccio innovativo, diverso, sicuramente più adatto all’Italia di oggi”.

Aprendo i lavori ieri mattina, il presidente Porta ha presentato una relazione che non è stata di tipo “programmatico”, ma che ha gettato le basi per il lavoro futuro “lasciando ai colleghi l’individuazione delle priorità” da definire. Dal canto suo, però, Porta ha voluto sottolinearne alcune, a partire dalla “esigenza di ribadire, all’interno della discussione per la riforma elettorale, la specificità della circoscrizione estero e quindi l’importanza di dare piena effettività a questo diritto anche nel quadro di eventuali modifiche” legislative e costituzionali, salvaguardando “il principio della parità di diritto tra italiani in Italia e residenti all’estero”.

Un’altra “riflessione” che spetterà al Comitato sarà quella sulla “cittadinanza” intesa tanto in maniera diretta – chiedendo “rapidamente” al governo “rassicurazioni” per il rinnovo dei Comites entro il 2014 – quanto indiretta – facendo sì che uno “strumento della società civile” qual è l’associazionismo “sia sempre più integrato con la vita degli italiani nel mondo” -.

Altre questioni che “di getto” Fabio Porta ha proposto ai colleghi sono state l’internazionalizzazione, “dando seguito al nuovo nome del Comitato”, “la sicurezza sociale dei migranti nel senso più ampio del termine” e l’informazione, quella rivolta agli italiani nel mondo – come “parte essenziale, anche questa, del processo di partecipazione” -, ma anche per dare “maggiore visibilità” all’attività del Comitato. In che modo? Ad esempio, ha proposto il presidente Porta, rendendo le riunioni “fruibili” a chiunque in streaming o tramire il sito internet della Camera o qualunque altro sistema che “riduca lo spazio che si frappone fra noi e gli italiani nel mondo di cui siamo i rappresentanti”.

Stimoli sono giunti già ieri anche dagli interventi di alcuni membri del Comitato, come il vicepresidente Edmondo Cirielli, che “ha sottolineato l’importanza di utilizzare il Comitato per la proiezione commerciale e imprenditoriale” del Paese e “per dare sostegno alle nostre pmi” tramite la “grandissima risorsa” delle nostre comunità, ed il collega del Pd eletto all’estero Marco Fedi. Il suo, ci ha riferito Porta, è stato “un intervento molto circostanziato, soprattutto sulle tematiche della cittadinanza”. Fedi ha portato all’attenzione del Comitato la necessità di approfondire, da un lato, “la nuova dimensione della cittadinanza italiana, che deve saper integrare il principio dello ius soli con quello dello ius sanguinis, sgombrando il campo a tanti equivoci, incomprensioni e pregiudizi”, e, dall’altro, quello della “nuova emigrazione”, discutendo dei modi con cui la nostra rete diplomatico-consolare, “che attualmente non sembra nemmeno in grado di gestire la vecchia emigrazione”, possa intercettarla.

Appuntamento dunque alla prossima settimana con l’audizione del viceministro Archi, ma Fabio Porta ha anticipato che chiederà anche di audire il sottosegretario Mario Giro, che ha le deleghe per il Sistema Paese e la cultura: “altre due tematiche sulle quali occorre confrontarci con il governo”.

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