Sit-in Pdl finisce in Procura, denunciati i promotori

ROMA – Il caso del ‘palco abusivo’ in via del Plebiscito finisce in Procura. Con tanto di denuncia agli organizzatori del sit-in pro Berlusconi per danneggiamento di suolo pubblico. Una denuncia arrivata ieri pomeriggio dopo quasi due giorni di polemiche tra il Campidoglio, “non è mai stato autorizzato un palco per il comizio del Pdl” e il Popolo della Libertà che ha bollato il primo cittadino come un “capo fazione, che non perde occasione per alimentare scontri politici”.

Tutto nasce da alcuni pali della segnaletica stradale ‘segati’ davanti Palazzo Grazioli durante l’allestimento del palco su cui iil Cavaliere ha tenuto il suo discorso del post-condanna. I segnali stradali rimossi sono poi ricomparsi in tarda serata: montati in ‘modo non regolamentare’, con viti e saldatura a vista, e con qualche errore, il cartello che indica la rimozione dei veicoli h24, infatti, è stato posizionato sotto il divieto di accesso invece che sotto il divieto di sosta. Un ‘errore grossolano’ a cui hanno poi posto rimedio in mattinata i tecnici del Comune di Roma.

Dal Pdl parlano di polemica strumentale e di “amministrazione faziosa senza limiti”, chiedendosi se “ad essere sotto mira siano non le modalità della manifestazione, ma l’idea politica dei manifestanti”. E mentre Cicchitto rispondeva dando del “cretino” al sindaco, concetto ribadito nel pomeriggio dalla sua collega Daniela Santanchè che commenta “Nel Paese degli sceriffi la mamma dei cretini è sempre incinta”, ieri dal coordinamento nazionale del partito del Cavaliere replicano “punto per punto” a tutte le critiche mosse.

“Il giorno 3 agosto, cioè quello precedente alla manifestazione, – scrivono in una nota – abbiamo inviato 3 e-mail al Comune di Roma e un fax alla Questura per chiedere l’autorizzazione all’utilizzo del suolo pubblico. Il Comune non si è preoccupato di rispondere (e oggi ci dicono che non c’era nessuno in ufficio)”. Giustificando la rimozione dei pali “per elementari motivi di sicurezza”. “Alle 21.30, con l’assistenza dei vigili urbani, tutto, pali compresi, è stato ripristinato esattamente com’era prima”, spiega ancora il Pdl.

Secondo quanto si apprende, in Campidoglio non sarebbero arrivate tre mail ma una, recapitata sabato ad un indirizzo personale di un dipendente dell’Ufficio manifestazioni eventi cittadini che quel giorno non era però al lavoro. Inoltre, fanno sapere dal comando della Municipale, nessun vigile ha assistito alle operazioni di rimozione e reinstallazione della segnaletica stradale. Intanto la notizia di reato per danneggiamento – previsto dall’articolo 635 del codice penale – è arrivata alla Procura della Repubblica. E prima di rispondere in tribunale sul caso gli organizzatori del sit-in pro Berlusconi dovranno anche pagare una multa di oltre 4.500 euro, elevata dai vigili urbani della Capitale.

 

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