Letta avanti determinato

ROMA – Incurante delle polemiche, Enrico Letta ripete il mantra a cui aggrappa la tenuta del governo: penso al governo, alle cose da fare, ai provvedimenti attesi dagli italiani. Lo dice davanti alle telecamere, a palazzo Chigi, con accanto Angelino Alfano, anche per rimarcare pubblicamente quello che tutti sanno e che a volte dimenticano: le larghe intese esistono e l’asse fra premier e vice regge ed anzi si rafforza nonostante le quotidiane tensioni fra i loro partiti. Lo ripete qualche ora dopo, alla direzione nazionale del Pd, davanti a tutti quelli che – Matteo Renzi in testa – lo incalzano in attesa di un suo passo falso. E lo sostiene facendo un forte appello all’unitá del suo partito per favorire la necessaria ‘agibilitá politica’ ed evitare cosí il crollo del sistema. Anche perchè -sostiene – una crisi di governo ora non porterebbe, con il Porcellum, che a nuove larghe intese.

Del resto il presidente del Consiglio può fare ben poco. Fare di necessità virtù, ignorando le intemperanze del Pdl e le stoccate del Pd, e proseguire “determinatissimo” nell’azione di governo. Convinto, anche sulla base dei sondaggi che affollano le scrivanie di palazzo Chigi, che il suo gradimento è alto e che, nel caso tutto crolli, potrebbe cavalcarlo per sfidare il sindaco di Firenze nella corsa per la premiership. Del resto lo ha detto più volte: non mi farò logorare.

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