Siria: Bonino, ottimismo per Quirico ma ‘al buio’ su Dall’Oglio

ROMA – C’e’ ottimismo. Cauto, come è d’obbligo in un paese dove nulla è più certo e dove ci sono “gruppi che si fanno la guerra uno contro l’altro” ma le speranze di rivedere presto l’inviato della Stampa Domenico Quirico, ci sono e sembrano fondate da contatti “affidabili”. A confermarlo è il ministro degli Esteri Emma Bonino che lascia aperta anche una finestra temporale per qualche novità, almeno nei contatti. E spiega che con la fine del ramadan, periodo in cui solitamente tutto è “più chiuso”, qualche notizia potrebbe arrivare. Non come nel caso di Padre Paolo Dall’Oglio, l’altro italiano scomparso in Siria.

– Per lui brancoliamo nel buio – ammette infatti il capo della diplomazia parlando di “tanti voci che si rincorrono e si accavallano”. Ma spesso risultano essere “fumo”, solo depistaggi: frutto di quella “guerra anche a colpi di comunicati e notizie” che i gruppi si fanno tra loro, dice il ministro. E uno di questi casi potrebbe essere anche la notizia di un sms che il gesuita avrebbe inviato in non meglio precisati giorni “scorsi”. Notizia che rimbalza da fonti dell’opposizione siriana ma che non trova né conferme né smentite.

In un’altra giornata difficile sullo scacchiere dell’arco di crisi regionale dove in Egitto si teme per l’escalation delle tensioni e Roma rafforza la sicurezza della propria ambasciata al Cairo e torna a invitare alla prudenza gli italiani nel paese, la Bonino risponde ai microfoni di Radio Anch’io sull’emergenza Quirico e Dall’Oglio, rilanciando anche il messaggio sulla strategia per affrontare la situazione in Siria: niente ipotesi militari ed un unica strada, quella diplomatica, spingendo per Ginevra 2.

Anche alla luce di una opposizione al regime, oggi meno divisa e litigiosa del passato e quindi miglior interlocutore per la comunità internazionale. Ribelli che , dice il ministro mentre oggi dall’Onu è arrivata la notizia che gli ispettori delle Nazioni Uniti, incaricati dei controlli sull’eventuale uso di armi chimiche, arriveranno in Siria lunedì a Damasco.

Il ministro parla anche di allarme terrorismo e di Pakistan – dopo la chiusura della sede diplomatica Usa di Lahore – per rassicurare che non ci sono al momento pericoli per l’ambasciata italiana. Ma l’attenzione, come è ovvio, è tutta per i due scomparsi in terra siriana.

E se per il sacerdote gesuita il ministro lascia alle cronache della giornata solo quel laconico “brancoliamo nel buio”, più fiduciosa appare, ancora una volta, su Quirico .

– Abbiamo modo di esprimere un cauto ottimismo: è appena finito il ramadan ed è possibile aspettarsi una ripresa dei contatti – commenta -. Ci sono canali che si erano interrotti e che poi si sono riaperti e sembrano affidabili – spiega il capo della Farnesina sottolineando che è anche “possibile che ci siano stati passaggi di mano” in “un’atmosfera grigia, molto variabile” che sarà possibile ricostruire solo a vicenda conclusa.

– L’ultimo gruppo che lo avrebbe in custodia è comunque uno che più si avvicina alla criminalità organizzata – ha aggiunto confermando le indicazioni emerse dai servizi

Marò: vicecapitano Lexie riapre giallo su peschereccio
“Sono sicurissimo che l’imbarcazione che ho visto dal ponte della nave non era il peschereccio St.Antony”. L’ex comandante in seconda della petroliera Enrica Lexie ha riaperto il giallo sulla vicenda dei marò in India che dura da ormai 20 mesi e che almeno per ora non sembra essere vicina a una soluzione.

Il napoletano Carlo Noviello, che è stato ascoltato dalla polizia a Kochi, in Kerala, ha ribadito alcuni dubbi sull’incidente, in cui morirono due pescatori indiani, già espressi in un’intervista di un anno fa.

– Del peschereccio non corrispondono i colori rispetto a una foto mostratami dal Dipartimento indiano della Marina mercantile – ha spiegato, aggiungendo ”di non aver notato nessuna persona morta o ferita a bordo” della barca, quando è fuggita dopo l’incidente.

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