Vargas Llosa: “Berlusconi? La frivolezza al potere”

PALERMO  – ”L’Italia conosce bene la frivolezza della politica: ha Berlusconi, che orrore!”. Così il Nobel 2010 per la letteratura, Mario Vargas Llosa, che ha tenuto una conferenza stampa a Palermo alla vigilia della consegna del premio ”Giuseppe Tomasi di Lampedusa” che riceverà questa sera a Santa Margherita di Belice (Agrigento) nel corso di una cerimonia nel palazzo Filangeri Cutò.

– Sono un liberale – spiega lo scrittore peruviano – e dunque non posso sentirmi rappresentato da Berlusconi.

Vargas Llosa, di cui è recentemente uscita in Italia la raccolta di saggi ”La civiltà dello spettacolo” – un esplicito richiamo all’opera di Guy Debord -, dichiara la morte della cultura ”che ormai si confonde con l’intrattenimento”.

– Nell’arte – sostiene -sono diventati protagonisti i protagonisti i grandi istrioni e la frivolezza della politica è conseguenza del decadimento culturale. Il populismo è forte perché le idee non hanno più importanza e la sua forza può distruggere le democrazie. Alla politica chiedo soltanto, come diceva Karl Popper, che faccia meno danno possibile. L’attuale situazione europea dimostra quali danni ha prodotto la politica e ne prenderemo coscienza quando la crisi sarà finita.

Autore di un saggio su Tomasi di Lampedusa, uscito per Scheiwiller nel 1970 con il titolo ”La verità delle menzogne”, che contiene 26 ritratti di scrittori, Vargas Llosa non crede alla singolarità degli isolani, tanto cara all’autore del Gattopardo:

– Le psicologie nazionali, collettive, sono letture primitive, ispirate dal nazionalismo – dice.

E non fa sconti alla globalizzazione:

– E’ positivo che sia diventato difficile censurare le informazioni, ma il loro eccesso si presta a ogni manipolazione.