Francia: Vuole vedere Carla Bruni, penetra nella Villa

PARIGI  – Voleva conoscere Carla Bruni. Ecco perché un uomo si è introdotto nella dimora del cap Negre, in Costa Azzurra, mentre la cantante era in casa insieme alla figlia Giulia, di due anni. Non un ladro professionista, ma uno squilibrato, che però è riuscito a eludere il maxi dispositivo di sicurezza della villa dove la famiglia Sarkozy sta passando le vacanze. La vicenda, che alla fine si è chiusa senza troppo danno, ha profondamente irritato l’ex presidente e sollevato Oltralpe un acceso dibattito: Nicolas Sarkozy è troppo protetto?

L’intrusione in casa Bruni-Sarkozy è stato portata alla luce da Le Figaro, ma risale ad alcuni giorni fa. Secondo il ministero francese dell’Interno, lo squilibrato, già noto ai servizi di polizia tedeschi, voleva ”incontrare ad ogni costo” la cantante ed ex première dame. Alcuni testimoni lo hanno descritto come ”veemente”. Ma la sua bravata è durata poco. ‘

‘Avrebbe potuto aggredire madame Sarkozy e la bambina, fortunatamente è stato fermato in tempo”, è stato riferito dagli uffici di Sarkozy.

Le Figaro racconta che il prefetto del Var ha atteso diversi giorni prima di contattare ufficialmente l’ex capo dello Stato, come vuole la prassi per questo tipo di incidenti. Nell’imbarazzo, scrive il quotidiano, sono dovuti intervenire gli uffici del ministero dell’Interno che hanno preso direttamente i contatti con Sarkozy e invitato il prefetto ad alzare a sua volta la cornetta per fornire ulteriori spiegazioni sull’accaduto. Alla seccante vicenda si è aggiunto che proprio l’altro giorno Sarkozy ha ricevuto un duro attacco dalle colonne del Parisien. Il giornale prendeva di mira proprio le vacanze ”iperprotette” di Sarkò. Senza fare riferimento all’intrusione al cap Negre, Le Parisien forniva la lista dei mezzi dispiegati per garantire la protezione dell’ex capo dello Stato e della sua famiglia. Protezione assicurata 24 ore su 24, a rotazione, da cinque squadre di tre agenti ognuna per la casa, e una decina di guardie del corpo che, a ruota, due per volta, seguono Sarkozy (i dati del Parisien sono poi stati confermati da fonti giudiziarie).

Per alcuni osservatori si tratta di un dispositivo ”indecente” e ”ingiustificato”. Esasperato dai commenti Sarkozy si è deciso ad intervenire. In un comunicato, l’ex presidente ha assicurato allora di ”godere dello stesso trattamento” degli altri ex presidenti e che il dispositivo di protezione, lungi dall’essere fornito a sua richiesta, ”è valutato dai servizi del ministero dell’Interno” in base alle eventuali minacce che si ritiene pesino su di lui. L’utilità del dispositivo, ha concluso Sarkozy, ”è stata del resto provata la settimana scorsa”. L’utilità certo, ma non l’efficacia. (ANSA).