Marò: De Mistura: “Il nodo è l’escussione dei 4 fucilieri-testimoni”

NEW DELHI – La polizia indiana (Nia) ha terminato le indagini sull’incidente che coinvolge due marò nella morte al largo del Kerala di due pescatori, ma prima della presentazione al giudice del capi d’accusa vorrebbe interrogare gli altri quattro militari del team di sicurezza a bordo della Enrica Lexie.

– Ma questo – ha dichiarato all’Ansa l’inviato del governo Staffan de Mistura – non è possibile.

Alla vigilia di un nuovo anniversario dell’indipendenza indiana ed in una giornata densa di avvenimenti (tensioni con il Pakistan e cruenta esplosione in un sottomarino militare a Mumbai) De Mistura è stato ricevuto dal ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid con cui ha affrontato, fra gli altri temi, anche questo spinoso problema. Spinoso perchè l’Agenzia nazionale di investigazioni (Nia) ha insistito molto per poter interrogare, oltre a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, anche gli altri quattro marò della petroliera (Renato Voglino, Massimo Andronico, Antonio Fontana e Alessandro Conte). E tanto ha fatto che il ministero degli Esteri indiano ha inviato all’Italia una nota verbale con una formale richiesta in questo senso.

– Voglio precisare – ha detto De Mistura dopo il colloquio – che il principale obiettivo di questa mia visita è come sempre di assicurare che la questione proceda in modo rapido e che si arrivi al processo in tempi brevi.

In merito all’esistenza di ostacoli su questo cammino, l’inviato ha detto che ce ne è ”uno ed uno solo sul quale l’Italia chiaramente non cede”.

–  Non può cedere e non cederà mai – ha sottolineato -. E’ quello della escussione in India dei quattro marò. (…) Oggi ho avuto l’opportunita’ di chiarire questo in termine estremamente determinati e chiari al ministro.

De Mistura ha aggiunto di avere spiegato i motivi per i quali l’Italia non può esaudire una richiesta ”basata sì su un accordo firmato il 2 maggio 2012, ma che è stato superato dagli eventi, le circostanze e le tensioni del passato. Siamo determinati a trovare una soluzione alternativa e aspetto con interesse una risposta indiana in questo senso”.

La Nia in queste settimane ha potuto incontrare i due marò che risiedono nell’ambasciata italiana e gli altri testimoni civili italiani (il comandante della nave Umberto Vitelli e il suo secondo Carlo Noviello), oltre agli altri keralesi. Qui De Mistura ha ricordato che quando Latorre e Girone sono stati interrogati hanno sostenuto che ”come militari italiani nell’esercizio delle loro funzioni, ed essendo l’incidente avvenuto in acque internazionali mentre loro erano impegnati in una attività antipirateria, avevano ben poco da indicare agli inquirenti. Ma penso che probabilmente sì si avvarranno della opportunità del processo per indicare i loro ricordi di quei momenti cruciali del pomeriggio del 15 febbraio 2012”.

L’inviato governativo si tratterrà ancora oggi a New Delhi per trascorrere il Ferragosto con i marò e l’ambasciatore Daniele Mancini e farà ritorno in Italia domani.