Fediba alla Kirchner: “Ricollocare il monumento a Colombo”

BUENOS AIRES.- In una lettera rivolta alla presidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kirchner e consegnata a mano al segretario generale della Presidenza Oscar Parrilli, la FEDIBA (Federazione delle Associazioni Italiane di Buenos Aires) ha ribadito la sua posizione contraria al trasloco del monumento a Cristoforo Colombo, donato un secolo fa dalla collettività italiana, che si trova a Buenos Aires nella piazza che porta il nome del navigatore genovese, dietro alla Casa Rosada.

Nella lettera, firmata dal presidente della federazione Dario Signorini (che ha consegnato personalmente la missiva) e dal segretario del sodalizio José Stracquadaini, viene chiesto al Capo dello Stato dell’Argentina che il monumento sia rimesso al suo posto e lasciato nella piazza nella quale si trova fin dalla sua inaugurazione nel 1921.

Come è noto, c’è un progetto del governo argentino di portare il monumento a Colombo alla città di Mar del Plata, e di innalzare nella piazza Colón di Buenos Aires, un monumento a Juana Azurduy, combattente nelle guerre dell’Indipendenza argentina nata nel territorio dell’attuale Bolivia, paese che donerà la statua.

L’iniziativa ha trovato l’opposizione degli enti organizzati che rappresentano la comunità italiana in Argentina, ma anche del Governo della Città Autonoma di Buenos Aires, che rivendica la proprietà della piazza e del monumento, e di varie ong dedite alla difesa del patrimionio storico e monumentale.

Il caso è scoppiato nel mese di marzo quando è stata data notizia dell’intenzione della Casa Rosada di smontare e traslocare il monumento, finanziato con una raccolta di fondi tra gli emigrati italiani all’inizio del XX secolo, realizzato dallo scultore fiorentino Arnaldo Zocchi e donato dalla collettività italiana all’Argentina come espressione di ringraziamento per l’accoglienza e di appartenenza alla società che aveva accolto milioni di italiani emigrati in tempi difficili per l’Italia. L’occasione è stata la celebrazione del primo centenario della nascita dell’Argentina, celebrata il 25 maggio 1910.

Nella lettera, consegnata il 24 luglio, ma resa nota solo nei giorni scorsi per non interferire con la campagna elettorale per le primarie celebrate domenica 11 agosto, FEDIBA si appella alla sensibilità della Presidente, per mantenere la fiducia in lei e perché il monumento sia lasciato nel posto dove si trova ancora oggi.

Ricorda poi che il monumento “fu concepito come espressione di gratitudine degli emigrati italiani al popolo argentino per averli accolti in questo benedetto paese, nel quale hanno costituito le loro famiglie e dove si sono stabiliti definitivamente”.

Bisogna, infine, ricordare che il monumento è stato smontato ed è sottoposto allo studio di un restauratore che si occupò anche della conservazione del corpo di Evita; inoltre, una misura cautelare, decisa da un giudice a fine giugno, vieta per novanta giorni lo spostamento del monumento, fino a che non sarà deciso se esso appartiene allo Stato nazionale o a quello della città di Buenos Aires.

 

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