Pdl sulle barricate per difendere Berlusconi

ROMA  – Pdl ormai sulle barricate per difendere Silvio Berlusconi che da Arcore ha dato il via libera alla guerriglia dopo che il Pd ha sbarrato le strade che portano alla ‘agibilità politica’ del Cav. Il centrodestra non intende arrendersi e gioca tutte le sue carte. In queste ore gli sforzi e i cervelli sono concentrati sulla legge Severino e la sua applicazione più o meno ‘reversibile’ a proposito di incandidabilità. Il Pdl, forte di una interpretazione tutt’altro che univoca della normativa, è intenzionato a chiedere un pronunciamento della Corte costituzionale. Una posizione condivisa e sottoscritta anche dal ministro Gaetano Quagliariello.

L’intervento della Consulta potrebbe dilazionare i tempi ‘anche di 8-9 mesi’ dicono nel centrodestra. Anche se dal Pd, con il responsabile giustizia Danilo Leva, è arrivata la doccia fredda.

– La legge Severino è retroattiva – ha assicurato – perchè è già stata interpretata così per un altro caso, quello di Marcello Miniscalco il segretario del partito socialista del Molise.

Ma il Pdl – come ha argomentato Francesco Nitto Palma – non ritiene assimilabile il caso di un eletto alla Regione o alla Provincia con quello di un parlamentare; e intanto Carlo Giovanardi non fa che ripetere che la Severino ‘è incompatibile con la Costituzione’. Al contrattacco anche Fabrizio Cicchitto che ha messo in evidenza il cortocircuito creatosi tra i costituzionalisti divisi sul tema, e che certo non ha contribuito alla chiarezza. Tutto questo dovrebbe portare, nelle intenzioni pidielline ad un indispensabile approfondimento nella Giunta per le immunità del Senato. Lo ha ripetuto Cicchitto che ha anche chiesto all’organismo parlamentare di muoversi in modo ‘neutro’ e di non trasformarsi in un ‘plotone d’esecuzione’ contro Berlusconi.

Ma dai falchi Pd giungono segnali pessimi per il Cav. Felice Casson ha chiaramente detto che ormai la partita è chiusa e che, stando al pallottoliere della giunta, Berlusconi ormai ‘può solo contare sui franchi tiratori’. Anche il presidente, Dario Stefàno, va ripetendo al Pdl che non ci sono margini per escamotage volti ad allungare i tempi del voto che resterebbe fissato per la seduta del 9 settembre. Ecco perché nel Pdl é partita una sorta di gara per individuare le possibili scappatoie.

La parlamentare Elvira Savino ha diffuso una nota che non sembra frutto di una sortita estemporanea e in cui annuncia il blocco dei lavori della giunta.

– Davanti al reiterarsi di prese di posizione preconcette e vessatorie da parte di esponenti del Pd e del M5S contro Berlusconi, allora – ha attaccato – l’unica soluzione che il Pdl si vedrebbe costretto a prendere per impedire una dichiarata ingiustizia, potrebbe essere quella di bloccare i lavori della Giunta, impedirne la convocazione per oltre un mese onde indurre il Presidente del Senato a rinnovarne i componenti.

Tutte strategie da limare ma su cui c’è la benedizione del Cav che chiuso nel suo bunker ad Arcore continua a ragionare con i suoi e con i legali sulle possibili vie di uscita. Filo diretto con Daniela Santanchè sempre più aggressiva nel suo ruolo di capo dei falchi, e sempre più invisa alle colombe. E si irrobustisce la fronda anti-pitonessa.