Strage Afghanistan, ergastolo a sergente Bales

NEW YORK. – Puniti dalla giustizia militare. I due soldati americani che riconosciuti colpevoli delle stragi a Fort Hood, in Texas, e in un villaggio vicino a Kandahar, in Afganistan, si sono visti presentare il conto delle loro azioni. Roberts Bales, il sergente che uccise 16 civili, fra cui nove bambini, nel 2012 mentre prestava servizio in Afghanistan, è stato condannato al carcere a vita senza possibilità di libertà su parola. Nidal Hassan, che nel 2009 fece una strage nella sua base militare in Texas uccidendo 13 persone e ferendone altre 32, è stato invece riconosciuto colpevole di tutti i capi d’accusa nei suoi confronti e ora rischia la pena di morte. Bales ha ammesso di aver ucciso premeditatamente 16 civili afghani, in un gesto che è stato definito come una delle atrocità più gravi della guerra nel paese. Era l’11 marzo del 2012 quando Bales durante due raid notturni nella provincia meridionale di Kandahar compì il massacro. La maggior parte delle vittime erano donne e bambini. E alcuni dei cadaveri furono bruciati. ”Per anni mi sono chiesto perché l’ho fatto – ha dichiarato Bales durante il processo -, ma non c’è nessuna buona ragione per spiegare il perché abbia commesso un gesto simile”. Bales aveva raccontato di aver avuto un duro confronto con una donna anziana, al termine del quale aveva deciso che avrebbe ucciso chiunque avrebbe incontrato sul suo cammino.

Il maggiore Hasan è stato invece riconosciuto colpevole di 13 capi d’accusa per omicidio premeditato e 32 capi d’accusa per tentato omicidio premeditato nella strage di Fort Hood. Durante il processo davanti alla corte marziale, Nidal ha ammesso di essere stato lui a sparare il 5 novembre 2009, quando si stava preparando per partire per l’Afghanistan. Una decisione quella di Hasan mossa dal bisogno di difendere i suoi fratelli musulmani a suo avviso trattati scorrettamente dalle forze armate americane e fermare la guerra americana contro la religione islamica. Hasan rischia anche la pena di morte. Le udienze per stabilire l’entità della pena inizieranno lunedì poi la giuria effettuerà le proprie raccomandazioni al giudice, che delibererà la sentenza. Psichiatra dell’esercito, Hasan il 5 novembre 2009 fece fuoco all’interno del centro medico della base militare di Fort Hood, uccidendo 13 persone e ferendone 32. Sparando all’impazzata contro i propri commilitoni, Hasan è stato sentito gridare ‘Allah Akbar’ (Allah è Grande). E’ stato successivamente lo stesso Hasan a chiarire il perché del gesto folle: musulmano di origini palestinesi, Hasan voleva difendere i suoi ‘fratelli’ e fermare quella che ha definito la guerra degli Stati Uniti alla religione islamica. Mentre sparava nella base, Hasan fu colpito da quattro pallottole esplose dalla polizia e da allora è costretto su una sedia a rotelle.

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