Mike Tyson messo al tappeto dalla vita

ROMA. – Sul ring non ce n’era per nessuno, ma l’ex campione di pugilato Mike Tyson è stato messo al tappeto dalla vita. Oggi il grande Mike, l’uomo che staccò a morsi l’orecchio a un avversario durante un combattimento, chiede aiuto. “Sono sul punto di morire, perchè sono un alcolista”, ha confessato ‘Iron’ Mike. Non è chiaro perchè l’ex re dei massimi abbia sentito il bisogno di raccontare queste cose. Quel che è certo è che il suo è solo l’ultimo caso di ex grandi dello sport finiti nella polvere. Vittime di ego smisurati, del successo e dei soldi, ma anche di vite devastate da alcol, droghe e violenza. Come quella di Carlos Monzon, argentino e pugile anche lui, famoso per aver strappato la corona mondiale a Nino Benvenuti e averla conservata per anni. Ubriaco, uccise la moglie buttandola da un balcone. Scontò 7 anni di carcere, poi la morte in un incidente d’auto a 170 kmh. In bilico ogni giorno la vita di Paul Gascoigne, britannico esuberante ex della Lazio, troppo spesso ubriaco, che entra e esce da cliniche per cure disintossicanti, ma finora con scarsi risultati. Preda dell’alcol fu anche George Best, grande del calcio irlandese, pallone d’oro 1968, che una volta disse: “Ho speso molti soldi per alcol, donne e macchine… il resto l’ho sperperato”. L’alcol gli costò un trapianto di fegato e molti ricoveri. Morì intossicato, a 49 anni. Tunnel della droga, eccessi compresi, anche per Diego Armando Maradona. L’uomo che portò lo scudetto a Napoli ha anche rischiato di morire più volte, ma con grande forza di volontà l’ex campione ha risalito la china e ripreso una vita normale. Non tutti però ce la fanno. Prima di lui, un altro ex grande del calcio, il brasiliano Garrincha, lasciati i campi di gioco finì per annegare miseramente i suoi giorni nell’alcol, complice forse un amore tormentato, e morì di cirrosi. Non aveva ancora 50 anni. Non ce l’ha fatta nemmeno Marco Pantani, indimenticato ‘pirata’ del ciclismo, vincitore di Tour e Giro, poi coinvolto in vicende di doping, ucciso nove anni fa da un mix di farmaci e sostanze nella solitudine di un hotel di provincia. Nel novembre 2012 ha concluso malamente i suoi giorni Hector ‘Macho’ Camacho, colpito in una sparatoria a New York. Famoso per essere stato campione del mondo di pugilato in tre diverse categorie, Camacho non si risparmiò eccessi con alcol e droga e finì in carcere per violenza e furto. Poi la sparatoria fatale.

(Francesco Gerace/ANSA)

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