Nuovo matrimonio Eni-Pdvsa per lo sfruttamento del gas

CARACAS – Lasciati alle spalle vecchi conflitti e incomprensioni, il colosso energetico italiano (Eni) e la Holding petrolifera venezuelana (Pdvsa) hanno siglato un nuovo accordo per lo sfruttamento congiunto del gas nel giacimento “Perla 3X”, nelle acque adiacenti lo Stato Falcòn, nell’occidente del Venezuela. Lo ha reso noto il presidente di “Petróleos de Venezuela” (Pdvsa), Rafael Ramírez, dopo aver sostenuto un lungo colloquio con il presidente dell’Eni, Paolo Scaroni.

Pdvsa, come previsto dalla legge venezuelana, sarà l’azionista di maggioranza della nuova società con partecipazione dell’Eni. L’iniziativa ha per obiettivo lo sfruttamento del giacimento “Perla 3X”. Eni e Pdvsa, con la partecipazione della spagnola Repsol, conclusero nel 2010 le prove che confermarono l’esistenza di un ingente giacimento di gas con capacità di circa 15 trilioni (mille miliardi) di metri cubi.

Il “Perla 3X” è uno dei pozzi del “Progetto Gassifero Rafael Urdaneta” che iniziò nel 2006, lungo la costa venezolana e ad appena 50 Km dalla raffineria di Paraguanà, sempre nello Stato Falcón. Il progetto richiederà ingenti risorse economiche. Le due multinazionali hanno attualmente investimenti comuni per circa 25 miliardi di dollari e stimano poter poter produrre complessivamente circa 380 mila barili di petrolio e 1.200 milioni di metri cubi di gas al giorno.

Il colosso italiano e la holding venezuelana sono già soci della società Petrojunín, per lo sfruttamento della “Faja petrolífera del Orinoco”, considerata una delle riserve petrolifere più ricche al mondo; di Petrobicentenario, una società mista per la costruzione e amministrazione di una raffineria nello Stato Anzoàtegui; e di Petrosucre, società impegnata in progetti energetici nell’oriente del Paese.

– Per noi – ha sottolineato il presidente dell’Eni, Paolo Scaroni -, il Venezuela è strategico.

Ha quindi precisato che il “Perla 3X”, opererà a pieno regime entro il 2019.

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