1 mld per Mirafiori. Marchionne: “Scelta coraggiosa”

TORINO – L’investimento per Mirafiori è in dirittura d’arrivo: un miliardo di euro per produrre a Torino, nella fabbrica simbolo del gruppo, un suv Maserati e in futuro un altro modello, forse l’ammiraglia o un suv dell’Alfa Romeo. Lo stabilimento diventerà con la Maserati di Grugliasco il cuore del polo del lusso: da qui usciranno le vetture premium su cui il Lingotto punta per il rilancio sui mercati europei. E’ l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ad annunciarlo ai sindacati che hanno firmato il contratto di gruppo – Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri Fiat – in un incontro presso la sede di Roma. Non c’è la Fiom che non ha sottoscritto quell’accordo e che oggi riunirà a Torino l’assemblea dei delegati con il leader Maurizio Landini.

“E’ una scelta coraggiosa, abbiamo deciso di proseguire nel programma di investimenti in Italia, malgrado le precarie condizioni del contesto economico e politico in cui ci troviamo ad operare”, sottolinea il manager del Lingotto in una lettera inviata ”a tutte le persone che lavorano a Mirafiori”. Plaudono i sindacati e tira un sospiro di sollievo Torino.

– E’ una decisione che aspettavamo – afferma il sindaco Piero Fassino, mentre il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, chiede al governo una diversa politica industriale.

Ci sarà ancora un anno di cassa integrazione straordinaria, ma lo stabilimento di Torino ha finalmente una prospettiva: il suv Maserati arriverà nel primo semestre 2015 e quindi già il prossimo anno la fabbrica, da cui oggi esce solo l’Alfa Mito, riprenderà poco alla volta l’attività produttiva.

”E’ una decisione fondamentale, peraltro totalmente condivisa dal presidente della Fiat, John Elkann: un atto di coraggio contro il declino e un gesto di fiducia verso il futuro”, sottolinea Marchionne. Nel comunicato congiunto di Fiat e sindacati non si fa riferimento all’investimento, ma si parla dell’accordo sulla centralità del contratto specifico di primo livello del gruppo.

I delegati della Fiom, quindi, rientreranno in fabbrica ma dovranno accettare quell’intesa. Preso atto che il tempo per una legge sulla rappresentanza sindacale, sollecitata da Marchionne, sarebbe stato più lungo dei tempi necessari per chiedere il rinnovo della cassa integrazione a Mirafiori, in scadenza il 30 settembre, il punto centrale diventa quindi il contratto.

”E’ un ottimo risultato, abbiamo consentito di sbloccare l’investimento per Mirafiori”, commenta il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, mentre il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, parla di ”una giornata importante per i lavoratori di Mirafiori e di tutta la Fiat, frutto degli accordi e di positive relazioni sindacali”. ”L’azienda ha dimostrato ancora una volta che ha a cuore i lavoratori e gli stabilimenti italiani”, sottolinea il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella. Per il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano ”la partenza dell’investimento rappresenta un importante fatto industriale, economico e occupazionale importantissimo per i lavoratori Fiat e per Il Paese”.

– Il livello delle relazioni industriali tra noi e la Fiat – sottolinea il numero uno della Uilm, Rocco Palombella – è ben saldo nonostante le novità sopraggiunte in tema di rappresentanza sindacale.

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