Letta al G20: “Io ottimista, andiamo avanti per bene Paese”

SAN PIETROBURGO – Incurante delle “turbolenze” dovute alla condanna del Cavaliere, Enrico Letta continua a fare professione di “ottimismo” sulla durata del governo, convinto che anche il Pdl sappia che gli italiani vogliono risposte ai problemi del Paese non una crisi dalle conseguenze imprevedibili.

Sarà che al G20 di San Pietroburgo, alle prese con una crisi siriana che rischia di far ripiombare il summit in un clima da guerra fredda, il rumore dei tamburi di guerra del Pdl si sentono appena. Sarà che la strategia decisa dal premier pare tesa a mostrarsi lontano dalle beghe politiche, per non rimanervi invischiato certamente, ma anche per mostrare agli italiani che lui pensa solo ai problemi del Paese. Fatto sta che il capo del governo sembra quasi snobbare le nuove minacce arrivate da Arcore.

– Io sono ottimista e ho il dovere di essere determinato perché gli italiani aspettano delle risposte concrete”, afferma Letta, intervistato da canale all news ‘Russia 24’.

– Crede nel partito di Silvio Berlusconi? – gli chiede l’intervistatrice.

– Beh, Silvio Berlusconi è uno dei leader di partito che sostengono il mio governo – svicola il capo del governo.

– E il nuovo ultimatum trapelato dal Pdl? – insiste la giornalista (molto preparata sulle vicende interne italiane).

– I quattro mesi di lavoro dimostrano che la maggioranza può lavorare insieme e credo che sia molto importante che si continui a farlo per il bene dell’Italia e degli italiani – risponde secco Letta. Che non manca di ricordare come non si debbano “sciupare” le opportunità di ripresa che si intravvedono all’orizzonte. Un modo elegante per ricordare al Cavaliere e ai ‘falchi’ pidiellini che il prezzo della crisi, sempre che si vada alle urne, sarebbe alto in termini di consensi. Concetti ribaditi in un’intervista concessa al giornale messicano ‘Reforma’, dove ammette che tenere insieme la maggioranza comporta un “esercizio di equilibrio continuo”, ma affronta anche con un certo distacco i problemi giudiziari dell’ex premier.

– La mia testa è concentrata sugli obiettivi di medio-lungo termine – afferma -. Solo così posso lavorare senza farmi distrarre dalle turbolenze del momento.

L’orizzonte temporale cui guarda non cambia: 18 mesi, il tempo che il governo si è dato per realizzare le riforme costituzionali e chiudere il semestre di presidenza Ue. Ma non è un passo indietro rispetto a quel “il governo non ha più scadenza” pronunciato subito dopo l’approvazione del pacchetto Imu.

– Perché – aggiunge speranzoso – a inizio 2015 “si deciderà se sarà necessario ritornare alle urne oppure proseguire.

Di Italia, insomma, vuole parlare il meno possibile. Si dilunga molto di più sui dossier del G20. A cominciare dalla Siria. Confida che la “leadership” del padrone di casa, Vladimir Putin (che incontrerà in bilaterale insieme ai leader di Cina e Brasile), riesca a far trovare una soluzione “politica” che eviti l’uso della forza.

Ribadisce che l’uso di armi chimiche è un crimine contro l’umanità che va “punito” e che il regime di Assad deve lasciare il posto ad un governo “transitorio”, ma pure che senza il via libera dell’Onu l’Italia non parteciperà a operazioni militari. Al G20 chiede inoltre che dia risposte concrete al “dramma” dei flussi migratori in arrivo dal Medio Oriente, gran parte dei quali gravano sulla sola Italia.

Sul fronte economico, complici quattro ore in aereo con il ministro dell’Economia Saccomanni (anche lui al Summit), ribadisce di vedere il futuro “in modo più ottimistico”.

– Alla fine avremo anche noi il segno più – assicura -. Serve però l’impegno di tutti e soprattutto delle banche centrali che, prendendo ad esempio la saggezza di Mario Draghi, devono mantenere bassi i tassi di interesse. Solo così si potrà garantire la necessaria liquidità all’economia.

Aspetto, quest’ultimo, fondamentale per l’Italia, alle prese con un’economia che stenta a ripartire e un debito pubblico troppo oneroso

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