Scilipoti si ribella: “Non sono sinonimo di voltagabbana”

ROMA  – Non ci sta Domenico Scilipoti a passare alla storia come trasformista, e neppure vuole entrare nel dizionario dei sinonimi alla voce ‘voltagabbana’ o, peggio, ‘traditore’. Così ieri ha deciso di battere il pugno sullo scranno (non più quello dell’Idv bensì quello del Pdl) per dire ‘Basta! Io non ci sto!”.

A far saltare i nervi al senatore berlusconiano, l’essere additato continuamente dai grillini come il male assoluto, il simbolo della malapolitica e dell’opportunismo. Scilipoti infatti si è ritrovato ospite fisso del blog di Grillo in questi giorni per il caso Orellana, il senatore M5S dato per prossimo ‘traditore’ perché in rotta con il movimento: associare Orellana e Scilipoti, per il comico genovese è stato automatico. E così pure mettere in guardia i suoi dal letale virus scilipotiano.

D’altra parte qualche giorno fa è stato lo stesso Scilipoti a rispolverare la sua fama di trasformista schierandosi a sorpresa in difesa del governo Letta, facendo intendere di essere anche pronto a sostenerlo. Una mossa che ha indotto i maligni (ma non solo) a immaginare una sorta di contro-ribaltone. Ma sia ben chiaro – è la linea di difesa scilipotiana – che qualsiasi cambiamento (di casacca) è legittimo perché l’articolo 67 della Costituzione dice chiaramente che i parlamentari non hanno vincolo di mandato. Un concetto ribadito anche ieri quando Scilipoti spazientito ha preso carta e penna per dire ”sono stanco di leggere sulle agenzie e sui giornali il mio nome utilizzato come sinonimo di trasformista”. E ha diffidato Grillo dal citarlo come esempio di tradimento politico. Conquistandosi così di diritto un nuovo spazio velenoso sul Blog del comico

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