Alfano: “Cambiano le dinamiche migratorie”

SIRACUSA – Coniugare sicurezza e accoglienza, rivedere le politiche sul fenomeno alla luce non di una emergenza, com’è stato finora, ma di una vicenda strutturale, prendendo insegnamento dalla fuga dei profughi siriani che cambiano le dinamiche migratorie. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, incontra i nove prefetti siciliani a Siracusa luogo simbolo delle nuove rotte dei migranti che partendo dall’Egitto sbarcano nella Sicilia Sud orientale, e detta la linea delle politiche future sull’immigrazione proprio mentre nelle radio dei funzionari di polizia arriva la notizia di un nuovo avvistamento: oltre duecento presunti siriani su un barcone.

I profughi sono stati intercettati dalla guardia costiera e poi smistati su diverse motovedette per essere accompagnati nel porto siracusano. Due donne, che non stavano affatto bene, sono state portate a bordo della nave Sirio della marina militare, che era in zona, per le cure. Davanti ai prefetti della regione che per prima subisce i contraccolpi dell’ondata migratoria Alfano afferma che ”l’obiettivo è di coniugare accoglienza e sicurezza”.

– Siamo un popolo accogliente – ha detto – ma al tempo stesso non permetteremo che gli sbarchi possano mette a repentaglio la sicurezza della nostra città.

– Ho i prefetti perché la Sicilia sta pagando come ogni anno un costo altissimo alla vicenda della immigrazione – spiega il vicepresidente del Consiglio – Ritengo che il Governo debba porre un occhio di attenzione speciale a questa Isola. Oggi qui c’è un’emergenza nella emergenza e Siracusa diventata il terminale di vicende che si verificano sull’altra sponda del Mediterraneo e che vedono come protagonista la Siria. Noi pensiamo che Siracusa meriti un’enorme gratitudine da parte del nostro Paese per l’umanità che ha riscatto al sistema di accoglienza.

Alfano dice:

– Se il dato del 2013 sui migranti dovesse confermarsi anche in futuro penso che il nostro Paese dovrà affrettarsi ad una gestione di una vicenda che non può considerarsi l’emergenza di un anno bensì qualcosa di strutturale. Noi siamo pronti a questo cambio ed in tal senso l’ampliamento a 16 mila posti del sistema di protezione dei richiedenti asilo sia in questa direzione.

Il ministro focalizzando l’attenzione sul dramma siriano afferma:

– La questione siriana sta dando un profilo del tutto nuovo alla nostra conoscenza passata delle dinamiche migratorie. I siriani pagano da 12 a 20 mila dollari per passare in Italia, molti di loro hanno cospicui conti correnti in altri Paesi europei, vengono muniti di tablet, hanno un alto livello di scolarizzazione. La Sicilia non è solo frontiera italiana ma europea e la questione va affrontata in sede Ue con la necessaria schiettezza: l’Europa non può chiedere tanto e dare poco. Altrimenti diventa un’Europa difficilmente comprensibile. Il negoziato sul regolamento di Dublino andrà posto in termini assolutamente forti perché va assolutamente cambiat’.

E sempre su questo punto Alfano spiega che sarà fatto un più celere esame delle domande di protezione internazionale rafforzando le commissioni territoriali, e ampliando il sistema dello ‘Sprar’, cioè della protezione dei richiedenti asilo con un potenziamento ulteriore che porterà a 16 mila il numero dei soggetti che possono essere accolti in ambito nazionale. Il ministro riceve il plauso della deputata Pdl Stefania Prestigiacomo che si è impegnata per la visita e del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo. Mentre Erasmo Palazzotto, deputato e coordinatore regionale di Sel sostiene che ”Pensare, come fa il ministro Alfano, di ridurre il tema dell’immigrazione a questione di ordine pubblico è alla base dell’incapacità italiana di affrontare il problema con serietà”.