Scende in campo Hillary e parla “da presidente”

NEW YORK. – ”Vengo da una riunione col presiedente Barack Obama”: Hillary Clinton esordisce così in diretta Tv, davanti a milioni di americani, per dire la sua sugli ultimi sviluppi della crisi siriana. Da mesi non è più segretario di Stato, ma l’approccio è quello di chi oramai sembra aver deciso. Una decisione maturata dopo settimane e settimane di profonda riflessione sul proprio futuro. Ora è giunta l’ora di uscire allo scoperto, e le sue parole la lanciano di nuovo nell’agone politico.

Guarda fissa le telecamere Hillary. Ostenta la sicurezza e la grinta dei tempi migliori. Il suo è un tono quasi presidenziale. Pronuncia un discorso che potrebbe dare inizio a una nuova avventura, a una nuova sfida: tornare alla Casa Bianca nel 2016, ma stavolta da protagonista assoluta. I giorni in cui si moltiplicavano le voci su un suo cattivo stato di salute sembrano lontani. Via gli occhiali dalle lenti spesse, nuovo taglio di capelli, viso sereno. L’ex First Lady, nonostante il generale scetticismo che regna a Washington, sottolinea la novità costituita dalla proposta russa e dall’apparente consenso di Damasco a mettere il proprio arsenale di armi chimiche sotto controllo internazionale.

Parla di ”passi importanti”, che non vanno sottovalutati, a patto che non si tratti di una scusa solo per ritardare l’intervento militare Usa. Ma al di là dei contenuti, le affermazioni di Hillary Clinton suonano come una discesa in campo ufficiale, a dispetto di chi continua a ricordare che nell’ottobre 2016, quando si chiuderà la prossima campagna elettorale per le presidenziali, l’ex capo della diplomazia Usa avrà 69 anni. Ma per la donna più popolare d’America (più della First Lady Michelle Obama) quello anagrafico non sembra rappresentare un ostacolo. La sua ambizione e la sua voglia di riuscire lì dove fallì nel 2008 sono troppo forti. E l’establishment del partito democratico sa che per rivincere fra tre anni non può ignorare il potente messaggio che può essere rappresentato da Hillary: dopo il primo presidente afroamericano della storia Usa, la prima presidente donna.

A lanciarla c’è proprio Barack Obama, che oggi più che mai le ha concesso la scena. Lui che ai Clinton – ex ‘nemici’ nelle primarie del 2008 – deve in gran parte la rielezione. E l’asse Obama-Clinton per il partito dell’asinello potrebbe di nuovo essere la chiave per trionfare anche nel 2016.

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