Ex capo della polizia cilena: “Desaparecidos? Mai esistiti”

SANTIAGO DEL CILE  – Il 40/mo anniversario del golpe militare di Pinochet che depose al presidente socialista Salvador Allende è stato ricordato oggi con manifestazioni che hanno provocato anche scontri, mentre l’attuale presidente, il conservatore Sebastian Pinera, ha chiesto al paese di guardare avanti, pur senza dimenticare il passato. Il governo ha reso noto che 68 persone sono state fermate nei disordini scoppiati a Santiago ed in altre città del paese: già durante la notte scorsa si erano visti barricate, autobus incendiati e c’era stato qualche sparo isolato anche se, secondo il ministro degli Interni, Andrés Chadwick, si è trattato di “episodi minori”.

Numerose le iniziative per ricordare il golpe del ’73: sette licei sono stati occupati dagli studenti e Villa Francia, uno dei luoghi di Santiago più segnati dalla dittatura, si è svegliata con palloncini neri sugli alberi in segno di lutto. Numerose personalità hanno reso omaggio ad Allende – suicida nella residenza presidenziale del Palazzo de la Moneda, bombardato dall’aeronautica militare – davanti al monumento che ricorda la sua figura, a pochi metri dal luogo dove morì.

All’interno del palazzo, Pinera ha ricordato il golpe con un discorso nel quale ha detto che “è arrivato il momento, dopo 40 anni, non di dimenticare ma di superare i traumi del passato”.

– La migliore eredità che possiamo lasciare ai nostri figli non è trasmettere gli odi e i conflitti del passato ma consegnare loro un paese riconciliato e in pace – ha detto il presidente.

In tutto il paese ha destato scalpore una intervista della Cnn a Manuel Contreras, ex capo della Dina – la temuta polizia politica di Pinochet – ora condannato all’ergastolo, secondo il quale durante il suo comando “non è morto nessuno” né è mai stata usata la tortura.

– Chi è morto, è morto combattendo – ha sostenuto Contreras, secondo il quale i rapporti ufficiali che parlano di oltre tremila morti e “desaparecidos” e l’uso sistematico della tortura durante la dittatura sono solo “falsità marxiste”.

Angel Jaria, madre dell’ex presidente Michelle Bachelet – candidata di sinistra alle presidenziali di novembre – il cui marito è morto a causa delle torture subite durante la dittatura ha replicato a Contreras:

– Non avrei mai pensato che esistesse al mondo una persona con un tale talento per la menzogna e la distorsione della verità.

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