Accordo unanime in Giunta sui tempi: mercoledì il voto

ROMA  – Mercoledì prossimo la Giunta per le Immunità del Senato voterà la relazione di Andrea Augello sul caso Berlusconi. Il ‘tira e molla’ degli ultimi giorni finisce con un’intesa unanime sulla proposta avanzata dal presidente della Giunta Dario Stefàno: subito il via alla discussione generale sulla relazione, prosecuzione lunedì pomeriggio e martedì mattina, dichiarazioni di voto e voto finale mercoledì sera alla fine dei lavori dell’Aula.

Che il clima sia in miglioramento lo testimoniano le parole del premier Letta (“Guardo con serenità a quanto accadrà nei prossimi giorni”). Anche il segretario del Pd dice di sentirsi “rasserenato”: Epifani conferma comunque la linea del partito, contraria a salvacondotti per il Cavaliere. La decisione presa a Palazzo Madama soddisfa le forze politiche e anche il presidente del Senato Pietro Grasso:

– Penso si vada verso quello che tutti auspicavamo e cioè che ci sia una condivisione di tempi e regole per portare avanti quello che è nelle cose.

Prima di entrare nell’Aula di Sant’Ivo alla Sapienza, tutti i componenti della giunta avevano anticipato che la data di mercoledì sarebbe stata il ‘punto di caduta’ tra la richiesta del Pd di votare tra lunedì e martedì e quella del Pdl di fissare la scadenza tra giovedì e venerdì. E così è stato. Ma per arrivare alla data di mediazione, i capigruppo di maggioranza si sono visti e sentiti più volte. Comunque sia, si fa notare nel Pd, “è la prima volta che la Giunta per le Immunità si riunisce tre volte in una settimana” e questo, per il M5S “è una vittoria”.

– Noi avevamo chiesto tempi brevi e certi – osserva il grillino Mario Michele Giarrusso – e l’abbiamo ottenuto.

Ma dopo il voto sulla relazione di Augello, per la quale è praticamente scontata la bocciatura visto che Pd, M5S, Sel e Sc sono per il rispetto della legge Severino che prevede la decadenza dal mandato di parlamentare per chi venga colpito da condanna definitiva superiore a 2 anni, il lavoro della Giunta continuerà.

Spiega il presidente Stefàno:

– Nominerò subito un nuovo relatore tra chi ha votato contro la proposta di Augello, poi  dovranno passare 10 giorni per l’udienza pubblica di Berlusconi nella quale potrà difendersi di persona o tramite i suoi legali. E per questa potrebbe essere concesse la diretta tv.

Quindi la Giunta, prosegue Stefàno, “si ritirerà in camera di consiglio e avrà un giorno per riconvocarsi, votare e inviare la relazione al presidente del Senato”. ”

– Sarà lui – spiega – a convocare una riunione dei capigruppo per fissare l’aula di palazzo Madama.

Toccherà infatti all’Aula dire la parola definitiva, e questo potrebbe avvenire anche con voto segreto qualora lo chiedano almeno 20 senatori.

– Oggi l’intesa da trovare era questa sulle date – commenta il pidiellino Lucio Malan – e l’abbiamo trovata, ma è chiaro che le differenze restano.

Così come la “lacuna legislativa” che la legge Severino avrebbe creato secondo Giacomo Caliendo (Pdl). Se alla Giunta non verrà riconosciuto un “potere giurisdizionale – osserva – i parlamentari resteranno senza tutela” visto che “non avranno nessun giudice attraverso il quale poter ricorrere alla Consulta

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