Turchia, tensioni per accuse a due grandi dinastie economiche

ANKARA. – Ha suscitato tensioni in borsa, in Turchia, la denuncia da parte di un avvocato di due delle più importanti dinastie industriali del Paese: il gruppo Koc e la famiglia Dogan, accusati di avere appoggiato nel 1997 un presunto ‘golpe bianco’ contro Necmettin Erbacan, primo capo di governo islamico della Turchia moderna, costretto alle dimissioni su pressione dei vertici militari. L’avvocato Mustafa Polat ha presentato un esposto alla magistratura nel quale accusa i due gruppi, e altri proprietari di media, riferisce Zaman online, di avere dato appoggio ai generali sotto processo per il presunto colpo di mano, definito in Turchia il ‘golpe postmoderno’. Le azioni del gruppo Dogan sono cadute dell’8% in borsa, quelle del gruppo Koc del 3%, per il timore di un effettivo coinvolgimento delle due grandi dinastie nel processo contro i vertici militari, che vede già incriminati decine di alti ufficiali. L’opposizione accusa il governo islamico di attuare una ‘caccia alle streghe’ contro i generali per indebolirne il ruolo di ‘contrappeso laico’ nel Paese. Le accuse dell’avvocato Polat sono arrivate dopo che mercoledì il premier Recep Tayyip Erdogan ha chiesto che vengano processati anche i ”civili” che nel 1997 si erano pronunciati in favore della caduta di Erbacan, che i vertici militari allora avevano accusato di non rispettare i dettami laici del fondatore delle turchia moderna Mustafa Kemal Ataturk. 

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