Negli anticipi di sabato della Serie A

Cagliari-Samp botta e risposta, è pari dopo il 90′ . Sardi beffati, doppietta di Gabbiadini salva i blucerchiati

TRIESTE. – Un botta e risposta nel giro dei tre minuti finali di recupero infiamma la sfida tra Cagliari e Sampdoria, che ormai sembrava andare verso la vittoria per i sardi. Ed è Manolo Gabbiadini, con una doppietta allo scadere e nell’overtime, a beffare il Cagliari che, dopo aver sostanzialmente dominato la gara, era riuscito a tornare in vantaggio con una punizione di Conti e sembrava aver messo in cassaforte i tre punti. Eppure la formazione di Lopez aveva giocato un primo tempo dominando sui blucerchiati: pressing costante, larghe triangolazioni e veloce circolazione con la palla, spesso di prima. La Sampdoria, intimorita, più un tiro iniziale di Obiang di poco accanto al palo, pareva in balia dell’avversario. Il gol è arrivato al 24′ grazie a Ekdal, che fuori dall’area doriana ha scambiato con Pinilla, ha saltato due difensori e ha fulminato Da Costa con un destro imparabile sotto la traversa. Il vantaggio fa rifiatare i rossoblù e la Sampdoria ne ha approfittato per riorganizzarsi e pressare, senza tuttavia impensierire Agazzi. A metà ripresa Lopez passa al 4-3-3 facendo esordire il macedone Ibraimi per Cossu, e il Cagliari torna in possesso della partita, pur non riuscendo a farsi pericoloso, se non con un tiro violento di Pinilla, respinto da Da Costa. Sembrava ormai fatta per i rossoblù ma a due minuti dalla fine è iniziato lo spettacolo finale. Il tiro di Gabbiadini, forte e centrale, ha trovato un Agazzi indeciso, che si è visto schizzare il pallone sotto il corpo e finire in rete. La reazione del Cagliari è furente, e due minuti oltre il 90′, in pieno recupero, arriva il ritorno al vantaggio, grazie a una punizione guadagnata da Pinilla, che Conti ha insaccato con un rasoterra preciso alla sinistra di Da Costa. Non è ancora finita però, perchè la Samp trova il pareggio insperato all’ultimissimo assalto: cross di Palombo, mischia in area, il pallone finisce sui piedi di De Silvestri che tira, e Gabbiadini devia di quel tanto per sbilanciare Agazzi, stavolta incolpevole, che inutilmente rincorre in rete il pallone della beffa finale per i sardi, e della gioia per i liguri.

 

Chievo stringe denti, vittoria in rimonta su Udinese. Friulani subito in vantaggio, poi Pellissier apre al successo

VERONA. – Prima vittoria stagionale per il Chievo che supera al ‘Bentegodi’ l’Udinese ancora all’asciutto lontano dal Friuli. Un successo sofferto quella della formazione di Sannino che reagisce allo svantaggio iniziale, gioca un’ottima prima frazione sia sotto il profilo del gioco che del carattere, ma che palesa ancora una condizione fisica non ottimale. I veronesi hanno saputo comunque stringere i denti, chiudere la prima frazione in vantaggio e contenere nel secondo tempo i tentativi di arrivare al pareggio dei cugini friulani, che sono apparsi volonterosi ma di fatto poco brillanti in fase conclusiva. Le due squadre in campo non fanno in tempo a registrare le posizioni che l’undici di Guidolin passa in vantaggio alla prima azione vera di gioco, al 2′. Cesar disimpegna male mettendo nei guai il compagno di reparto Bernardini che con Puggioni ci capisce davvero poco. Maicosuel è  un lampo, approfitta della disavventura in casa difensiva del Chievo e deposita in rete il vantaggio. Potrebbe essere una mazzata per i padroni di casa reduci da due consecutivi rovesci con Napoli e Lazio, la squadra di Sannino invece ha una pronta reazione e pareggia un minuto dopo con il suo ‘simbolo’ Pellissier. La prima frazione scorre con Kevala fortunato e decisivo in un paio di circostanze, ma al 40′ Rigoni, complice una deviazione di Danilo, sigla la rete del decisivo vantaggio per gli scaligeri. Nella ripresa è un monologo friulano. Di Natale è l’arma in più di Guidolin, con il Chievo che si arrocca sulla difensiva ma fatica a ripartire. Anche l’Udinese, però, fatica a trovare spazi davanti a Puggioni e quando ci riesce è la traversa a respingere la conclusione di Basta. I friulani attaccano a testa bassa fino alla fine e il Chievo tira un sospiro di sollievo al triplice fischio dell’arbitro.

 

Genoa e Livorno 0-0 nell’ultimo anticipo della 4/a giornata del campionato di calcio di Serie A.

GENOA (3-5-2): Perin 6; Gamberini 6 (42’st. Fetfatzidis sv), Portanova 6, Manfredini 6; Vrsaljko 6, Biondini 5,5, Lodi 5 (10′ st Cofie 6,5), Matuzalem 5,5 ( 27′ st Stoian 6,5), Antonini 6; Calaiò 6, Gilardino 6. (32 Donnarumma, 53 Bizzarri, 2 Sampirisi, 58 Bennati,4 De Maio, 91 Bertolacci, 17 Santana, 77 Konaté, 26 Centurion). All. Liverani 5,5.

LIVORNO (3-5-2): Bardi 7; Ceccherini 6, Rinaudo 6 (40′ st Emerson sv), Coda 6,5; Schiattarella 6,5, Luci 6,5 Greco 6, Biagianti (25′ pt Duncan 5), Mbaye 6; Paulinho 5,5, Emeghara 5 (24′ st Siligardi 5,5). (22 Anania, 5 Decarli, 33 Valentini, 3 Gemiti, 11 Lambrughi, 2 Piccini, 7 Belingheri, 24 Benassi, 14 Mosquera). All. Nicola 6,5.

Arbitro: Giacomelli di Trieste 6.

Angoli: 6 a 5 per il Genoa.

Recupero: 2′ e 3′.

Ammoniti: Lodi e Paulinho per comportamento non regolamentare, Manfredini per gioco falloso, Gilardino e Stoian per proteste.

Spettatori: 18.956 (di cui 2279 paganti) per un incasso di 41.493 euro.