Serie A: benvenuti al Sud, comandano Napoli e Roma

ROMA.- E’ durato poco più di cinque ore il primato solitario della Roma in vetta alla classifica della Serie A, il tempo perché il Napoli di Rafa Benitez espugnasse la San Siro milanista (1-2), addirittura 27 anni dopo Maradona (che quel 13 aprile 1986 segnò anche un gol). Un uno-due, quello del calcio del Centro-Sud, che conferma il trend delle prime giornate di campionato degli azzurri e dei giallorossi, con quattro vittorie su quattro. Se la Roma si è dimostrata più forte dell’incubo del 26 maggio e alla distanza ha macinato la Lazio con un sinistro micidiale di Balzaretti e un rigore di Ljajic, il Napoli in serata ha risposto da par suo, con una prestazione super e tre punti nel cassetto che la issano in testa alla classifica, sia pure in condominio con la Roma. Buona, nonostante la sconfitta, la prestazione dei rossoneri, condita anche dal primo errore dal dischetto – dopo 21 centri consecutivi – di Mario Balotelli che si è fatto ipnotizzare il tiro dal dischetto dal Pepe Reina. Per ‘Supermario’ serata da dimenticare: dopo l’inutile gol nel recupero, a partita finita è riuscito anche a farsi espellere da Banti per un doppio ‘giallo’. Si fanno sotto intanto le tre grandi in leggero ritardo: la Juve manda in gol Llorente e vince ma non stravince col Verona, l’Inter tramortisce e umilia con un 7-0 in trasferta il Sassuolo mentre la Fiorentina soffre ma poi si impone con autorità in casa dell’Atalanta. Giuseppe Rossi con quattro gol è’ capocannoniere, pari merito con Hamsik. Avanza inoltre il Toro corsaro di Ventura con un 2-1 a Bologna. La quarta di campionato dà responsi netti e prepara il doppio turno della prossima settimana: la serie A è ormai entrata nel vivo. Il derby pomeridiano all’Olimpico regala la prima sconfitta per Petkovic, va ko una Lazio con le pile scariche anche per l’impegno in Europa League. Ha in parte torto Garcia perche la Roma il derby lo vince ma lo gioca anche, con la solita impennata di ritmo nella ripresa: dopo una fase di studio e un palo di Cana, i giallorossi ingranano la quarta, passano con Balzaretti, che riscatta alcune gare non impeccabili, e raddoppiano su rigore col freddo innesto Ljajic. Totti dirige le operazioni, la Roma a punteggio pieno dopo la quarta giornata con progressi di gioco e un approccio concreto e maturo nelle fasi decisive delle partite. L’Inter asfalta il Sassuolo e Di Francesco rischia la panchina. Quasi un allenamento per la Mazzarri band che maramaldeggia con doppietta di Milito, al rientro dopo il lungo infortunio. Partecipano Alvarez, Taider, Cambiasso, Palacio e un autogol al punteggio da record nerazzurro. Meno amaro dopo questa impresa il passo indietro di Moratti. La Juventus costruisce tanto ma a differenza di Copenaghen riesce anche a concludere, anche se con parsimonia. Tevez e Llorente (che risponde alla prima vera chiamata di Conte) chiudono il conto e rimontano il vantaggio veronese, entrambe le squadre confermano le loro qualità ma alla fine i bianconeri rischiano qualcosa. La Fiorentina riscatta l’incertezza col Cagliari e vince in casa dell’Atalanta grazie a Mati Fernandez e al gol della sicurezza di Giuseppe Rossi. Sale vistosamente il sorprendente Torino di Ventura che vince in trasferta inguaiando il Bologna: due volta in vantaggio, alla seconda con il rigore fortunosamente siglato da Cerci, i granata si portano a sette punti nella zona nobile della classifica. Pari senza gol e poco rare emozioni tra Catania e Parma, due delle formazioni finora più deludenti.

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