Pessimismo del Pd sul governo

ROMA – Dopo che per giorni il Pd ha guardato le mosse del Cavaliere con preoccupazione ma anche pensando al bluff, tra i Dem si concretizza il pessimismo sulla durata delle larghe intese. Indipendentemente dall’area, infatti, tra i dirigenti del Pd c’è l’idea che il Pdl abbia ormai dato via allo show down. E che, anche nel caso la verifica di governo abbia un esito positivo, ci sia la determinazione a logorare Letta ogni giorno. Anche per questo la durezza dell’intervento del premier da New York è stata apprezzata da tutte le anime del partito. Ed agevolerà il dibattito odierno alla direzione del Pd che si concentrerà, gioco forza, sulla complicata situazione politica.

Con quelle parole, tra l’altro, il premier si è in qualche modo anche ‘coperto’ dall’eventuale fuoco amico che, qualora fosse stato più morbido, sarebbe potuto scattare in direzione. L’appuntamento di oggi sarà aperto da una relazione politica del segretario Guglielmo Epifani nella quale verrà ribadito quanto chiesto in coro da tutto il Pd: una verifica con il Pdl che serva da viatico per i prossimi mesi o, in caso dovesse fallire, che metta in chiaro le responsabilità sull’eventuale caduta del governo. Un’eventualità che, appunto, viene ormai messa in conto da tutti. E che, per molti, dovrebbe portare a una riflessione anche sul congresso.

– Se c’è la crisi viene prima il Paese – dice Gianni Cuperlo, interpellato sull’eventualità di un rinvio del congresso in caso la situazione precipiti. Parole che hanno destato qualche allarme in area renziana. Matteo Renzi, infatti, che parteciperà alla direzione, resta guardingo sul congresso e, specie in un momento in cui, di fatto, sulle regole non c’è ancora nulla messo nero su bianco, continua a sospettare che ci sia chi vuole rinviarlo a data da destinarsi.

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