In Sicilia una partenza diventa “La Spartenza”

PALERMO.- In Sicilia una partenza è una spartenza e lo sapeva bene Tommaso Bordonaro, (1909-2000) emigrato dai mille mestieri in America nel 1947 per cercar fortuna. Primogenito di sette figli, Tommaso Bordonaro nasce a Bolognetta un paesino in provincia di Palermo e inizia prestissimo a lavorare per aiutare la famiglia. Tutta la vita di Tommaso sarò segnata dal lavoro duro e dalla nostalgia per ciò dal quale fu costretto a spartirsi: il suo paese, i suoi genitori e la sua terra, quella che conosceva come le sue tasche, quella che dava olio o vino a seconda delle stagioni. Dal momento in cui Bordonaro emigrerà, dovrà ricominciare tutto daccapo, trovare casa, trovare un lavoro e ci riuscirà grazie a immensi sacrifici e alla voglia di dare un futuro migliore ai suoi figli.

Bordonaro sa a stento leggere e scrivere, però a un certo punto della sua vita, ormai in pensione, sente il bisogno di scrivere di sé, della sua vita, delle sue vicissitudini e mette insieme tre quadernetti, scritti di suo pugno, senza ancora immaginare che la sua storia, un giorno, sarebbe stata pubblicata. Succede nel 1987: Tommaso Bordonaro torna in Italia e consegna i suoi quaderni a Santo Lombino, professore di storia e filosofia e scrittore. All’epoca i quaderni s’intitolavano La storia di tutta la mia vita da quando io rigordo ch’ero un bambino. Il prof.Lombino ebbe l’idea d’inviare gli scritti al concorso nazionale di storie autobiografiche che si svolge ogni anno a Pieve Santo Stefano. In giuria vi erano nomi eccellenti come Natalia Ginzburg, Gianfranco Folena e Corrado Stajano. Le memorie di Bordonaro, inaspettatamente, vinsero il concorso e la Ginzburg e Folena s’interessarono affinché il libro fosse pubblicato da Einaudi. Così, chi vuole, può andarsi a leggere la storia di Masinu, oggi ripubblicato da Navarra Editore nella collana Memorie dal sottosuolo; certo, l’italiano usato è alquanto improbabile, ma a volte, in quel suo modo rustico di raccontarsi, Bordonaro arriva a toccare alti livelli di letteratura, perché una storia, se è bella, vale di più del modo in cui è stata scritta. Quella di Masinu è sì la storia di tanti come lui che nel dopo guerra lasciarono l’Italia, ma lui la sua storia ce l’ha lasciata, inconsapevolmente a futura memoria, che una spartenza è sempre amara e inconsolabile. Così è.

 Laura Caponetti