Argentina – Uruguay, é “guerra di carta”, scontro all’Aja

BUENOS AIRES. – Fra Uruguay e Argentina riesplode la “guerra della carta”: i due Paesi vicini che si affacciano sul Rio de la Plata sono tornati a combattersi nel lontano tribunale dell’Aja per il caso di una cartiera dell’azienda finlandese Upm istallata sul fiume Uruguay, che serve da frontiera fra i due Paesi, e che secondo Buenos Aires inquina il corso d’acqua ben oltre i parametri accettabili. Ieri il presidente uruguaiano, José Mujica, ha annunciato di aver autorizzato unilateralmente la Upm ad aumentare la produzione della fabbrica di pasta di cellulosa, dopo il fallimento di una trattativa in extremis fra i ministri degli Esteri dei due Paesi. E il capo della diplomazia argentina, Hector Timerman, ha reagito immediatamente annunciando che il suo Paese denuncerà l’Uruguay alla Corte internazionale di giustizia (Cig), lamentando che “gli interessi di una azienda siano diventati così potenti da condizionare i rapporti” con il vicino. Timerman ha sottolineato che l’attività della fabbrica Upm di Fray Bentos produce un inquinamento che “danneggia la nostra sovranità ambientale, viola i trattati bilaterali e le sentenze della sua Corte”. Nel 2010, infatti, il tribunale dell’Aja aveva emesso una sentenza nella quale stabiliva che la cartiera non è inquinante, pur rilevando che che l’Uruguay non aveva informato in modo adeguato sul progetto, come previsto nel quadro del Trattato del Rio de la Plata. La protesta ambientalista contro la fabbrica – costruita dalla Botnia, poi passata alla Upm – è nata a Gualeguaychù, la città argentina che si trova sulla riva opposta del fiume Uruguay, davanti a Fray Bentos, ed è appoggiata dal governatore di Entre Rios, Sergio Urribarri, che si trovava infatti accanto a Timerman quando è stato annunciato il nuovo ricorso all’Aja. Il contenzioso per la cartiera è stato il principale fattore di crisi nella storia recente dei rapporti bilaterali fra i due Paesi. Una delle conseguenze erano stati i quattro anni di blocco di un importante ponte sull’Uruguay, e perfino, come avrebbe ammesso successivamente l’allora presidente uruguayano Tabaré Vazquez, l’ipotesi di un attacco militare argentino. Ora, dopo la dura presa di posizione di Buenos Aires, gli ambientalisti di Gualeguaychù hanno annunciato nuove proteste, anche se per ora escludono di bloccare nuovamente la frontiera con l’Uruguay. Comunque sia, la tensione fra Montevideo e Buenos Aires è di nuovo ai massimi: Mujica, con la sua abituale ironia, ha commentato che nella fattoria dove vive, nei dintorni di Montevideo, ha apparecchi “che producono più fosforo della cartiera”. A questo Timerman ha risposto seccamente che il presidente uruguaiano “deve avere una fattoria bella grande, perché i rilevamenti che noi abbiamo danno cifre importanti di inquinamento”.